L’aumento dei costi di carta (+70%) ed energetici (+160%), il rallentamento del mercato pubblicitario (-6,5% previsione 2022 vs 2021) e delle diffusioni hanno imposto al gruppo una serie di interventi: chiusura per 4 testate cartacee, focus sui core brand (Quattroruote, Domus, Meridiani), digital, potenziamento dell’area professional e una nuova sede
Razionalizzazione e rifocalizzazione dell’offerta sui core brand, integrazione sempre più forte tra l’area media e quella professional, una sede ripensata e in linea con le nuove esigenze (smart working, contenimento dei costi).
Editoriale Domus vara un’importante riorganizzazione aziendale per far fronte al mutato scenario economico. A illustrarla è l’a.d. Sofia Bordone: «L’aumento dei costi di carta (+70%), dei costi energetici (+160%, la bolletta della luce di luglio è stata di 68mila euro rispetto ai 16mila dello scorso anno) e il rallentamento degli investimenti pubblicitari, oltre alla lunga onda del covid, ci spingono a rivedere la nostra strategia, che prevede una razionalizzazione e rifocalizzazione dell’offerta sui brand e prodotti che pensiamo possano crescere nel breve e lungo periodo e diventare punti di riferimento del settore. A partire dall’anno nuovo, alcuni periodici del Gruppo – TuttoTrasporti (mensile), Youngtimer (bimestrale), Meridiani Cammini (bimestrale) e AutoItaliana (trimestrale) – cesseranno la pubblicazione. Dueruote diventa completamente digitale, con un’offerta che sarà più sempre integrata con le attività che faremo con la divisione Professional, un’area quest’ultima in continua crescita che vale quasi 20 milioni di euro e sulla quale continueremo a investire valutando anche acquisizioni».
Nel perimetro restano anche Quattroruote, la cui governance andrà a coprire anche l’area heritage rappresentata dal brand Ruoteclassiche (il direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini assume la guida anche di Ruoteclassiche), il sistema Domus, Meridiani e Meridiani Montagne e Cucchiaio d’Argento.
La riorganizzazione comporterà una riduzione degli organici e anche una rivisitazione della sede: «Oggi siamo su 17.500 metri quadri per 279 dipendenti, si sta un po’ ‘larghi’. I nuovi uffici terranno conto delle nuove esigenze, anche in tema di di smart working. Abbiamo infatti concesso ai dipendenti la possibilità di lavorare due giorni da casa. La nuova sede – che resta a Rozzano – presupporrà la vendita di una parte del terreno che abbiamo per avere liquidità da investire su quello che crediamo possa essere il futuro di questa azienda, mantenendo la proprietà al 100% in mano nostra».
La volontà è quella di valorizzare anche il legame che unisce il gruppo ai vari mercati di riferimento rendendo ogni brand un vero e proprio “business partner”, come lo stesso amministratore delegato conferma: «Siamo e continueremo ad essere una media company esclusiva. Il nostro obiettivo è quello di generare e garantire ancora più valore nei mercati in cui operiamo: abbiamo dalla nostra la capacità di registrare e analizzare big data, sviluppare indagini e prevedere scenari di mercato, realizzare progetti di comunicazione ma anche mettere a punto servizi, eventi, occasioni di networking e di formazione professionale».
Con la riorganizzazione, Editoriale Domus si aspetta di raggiungere un pareggio di bilancio nel giro di almeno un anno e intanto prevede di chiudere il 2022 con una perdita “di qualche milione di euro”. Il pre-consuntivo 2022 parla di una flessione dei ricavi del 2,6% rispetto allo scorso anno, con un calo della raccolta pubblicitaria del 6,5%.