Per ora, soldi a disposizione non ce ne sono e quello siglato dall’Associazione nazionale dei comuni italiani, la Fieg e i sindacati degli edicolanti è solo un protocollo d’intesa per sensibilizzare i comuni su alcune misure utili per la modernizzazione delle edicole.
Sempre più rare nelle città, con il prezzo della carta dei giornali in ascesa, le edicole potrebbero essere trasformate in una rete di servizi per i cittadini e il protocollo presenta una serie di misure per rilanciarle, dalla riduzione dei canoni per le occupazioni di suolo pubblico all’affidamento di una serie di servizi che vanno dal rilascio dei certificati anagrafici all’acquisto di abbonamenti per teatri e musei e altre opportunità commerciali.
Tra le altre idee, la promozione del processo di digitalizzazione e adeguamento tecnologico, il sostegno alla ristrutturazione dei chioschi in versione sostenibile e l’impianto di display elettronici per distribuire informazioni e pubblicità commerciale, hot spot e sistemi di illuminazione notturna.
Un esempio di riconversione che sta funzionando, con investimenti privati di Finedi Asset Management, è quello di Quotidiana che ha trasformato 15 edicole a Milano portandovi gastronomia, vini, snack, pane e da poco anche i prodotti del Viaggiator Goloso dopo l’accordo con Unes.