Con il tracollo dei ricavi pubblicitari X, l’ex Twitter, ha lanciato una nuova offerta su abbonamento con tre diversi livelli, il più alto dei quali non prevede pubblicità.
Lo scopo è differenziare i ricavi e ridurre la dipendenza dalla pubblicità, dopo che la fuga degli inserzionisti – con la stragrande maggioranza dei big spender che ha abbandonato la piattaforma – ha fatto dimezzare il valore dell’azienda portandola da 44 miliardi, il valore pagato da Elon Musk per acquisirla, ad appena 20.
Se il piano Basic costa appena 3 dollari al mese e dà diritto a strumenti elementari, quello Premium al costo di 8 dollari permette di avere la famosa spunta blu (l’ex Twitter Blue) e strumenti più sofisticati come una posizione prioritaria nel ranking delle risposte, cartelle dove salvare i post, la possibilità di scrivere post più lunghi, formattazione del testo, temi grafici, autenticazione a due fattori e così via.
La vera novità è il piano Premium+ al costo di 16 dollari che, oltre a una lunga serie di opzioni migliorative, permette di non vedere più la pubblicità. Secondo Reuters, il calo della pubblicità dopo l’acquisizione di Musk ammonta al 60% in meno ad agosto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’abbonamento a tre livelli non è l’unico strumento studiato per ridurre la dipendenza dalla pubblicità: ad esempio in Nuova Zelanda e nelle Filippine è stato introdotto il costo di un euro all’anno per accedere alla piattaforma per chiunque abbia un account.