L’attesa è finita, nel senso che non ci sarà più alcuna attesa: Google ha annunciato di abbandonare il piano di rimozione dei cookie di terze parti da Chrome.
Al suo posto “un approccio aggiornato che eleva l’esperienza degli utenti”, ha spiegato Anthony Chavez, VP Privacy Sandbox, una sorta di opt-out per i cookie di terze parti.
Un processo lungo il quale l’azienda ha ricevuto feedback da ogni genere di stakeholder con cui ha messo a punto “soluzioni per supportare un mercato competitivo e florido che funzioni tanto per gli editori quanto per gli inserzionisti pubblicitari, incoraggiando l’adozione di tecnologie che rafforzano la privacy”, ha scritto in un post sul blog di Privacy Sandbox.
Invece di smantellare i cookie, Google darà la possibilità di fare scelte informate, che potranno cambiare in qualsiasi momento, decidendo quali dati personali condividere.
L’inversione di rotta asseconda le preoccupazioni degli inserzionisti che temevano le limitazioni nella capacità di raccogliere informazioni per la targetizzazione e frena le indagini aperte dalla Competition and Markets Authority britannica sui potenziali ostacoli alla pubblicità digitale dalla dismissione dei cookie.
Chavez ha anche annunciato che Privacy Sandbox discuterà di questo nuovo “approccio” con le autorità regolatorie e in seguito con l’industry dell’advertising.
Per eMarketer, le alternative ai cookie non hanno fatto grandi progressi: nel 1Q 2024 sono state adottate solo dal 30% del retail, dal 20% del pharma OTC e dal 14% del food&beverage.
