Quel buco nero di disinformazione, dipendenza e negatività che, in buona parte, sono diventati oggi i social media è l’esatto opposto dell’alternativa che BuzzFeed si propone di creare.
La società media, che dopo il suo massimo splendore intorno al 2010 è passata attraverso dismissioni e chiusure, ha presentato una propria piattaforma social chiamata BFIsland, che intende tornare all’internet ‘com’era una volta’ ripensando il modo in cui i contenuti vengono creati e condivisi.
Come spiega Jonah Peretti, fondatore e Ceo di BuzzFeed, per anni le principali piattaforme social hanno rifiutato ogni responsabilità rispetto ai contenuti che distribuiscono “cedendo il controllo ad algoritmi che ottimizzano una sola cosa: l’engagement a tutti i costi. Il risultato è un mondo digitale dominato da ciò che io chiamo SNARF – contenuti che prosperano su Stakes, Novelty, Anger, Retention e Fear (Scommesse, Novità, Rabbia, Ritenzione e Paura)”.
Peretti sostiene che questa piattaforma non vuole essere un nuovo BuzzFeed ma un tentativo di “reimmaginare cosa può essere internet”, facendolo tornare ad essere quello che le persone amavano, un luogo dove incontrarsi ed esercitare la creatività. Bando quindi al doomscrolling governato dagli algoritmi e spazio invece a “esperienze bizzarre, strane e gioiose per rendere di nuovo divertente internet”, racconti interattivi, contenuti in nuovi formati e strumenti di AI per potenziare l’auto-espressione, la connessione e l’esplorazione creativa.
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