Dalla CSR al Corporate Shared Value, il nuovo modello di TIM per misurare l’impatto sociale del suo business

 TIM ha presentato l’edizione 2015 del Bilancio di Sostenibilità realizzato sulla base di un nuovo modello che mette in diretto rapporto i risultati economici con il progresso sociale creato attraverso le attività dell’azienda. Il valore generato nel 2015 è di 12 miliardi di euro

La responsabilità sociale d’impresa è oggi un asset che ha un impatto diretto sull’attività aziendale e i cittadini sono sempre più attenti al comportamento delle aziende: il 91% è disposto a cambiare brand a seconda del legame con una buona causa, così come aumentano il ricordo e il favore.

Alla luce di questi fattori e di cinque macrotrend (i cambiamenti socio-demografici, lo spostamento del potere a est, l’urbanizzazione, i cambiamenti climatici, l’innovazione tecnologica), TIM ha avviato una revisione del concetto di responsabilità sociale d’impresa adottando un modello di creazione di valore sociale condiviso.

Superando il concetto di Corporate Social Responsibility, infatti l’azienda ha adottato il modello di Corporate Shared Value con l’obiettivo di integrare i risultati economici con il progresso sociale creato attraverso le sue attività di business.

Il modello è stato illustrato ieri nel contesto della presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2015, quest’anno disponibile solo online in una veste multimediale e interattiva all’indirizzo csv2015.telecomitalia.com/.

Tim 3 aree strategiche

KPI FINANZIARI E SOCIALI

«Attraverso il TIM Shared Value Model abbiamo voluto rendere una misurazione tangibile del valore del business nella società, adottando KPI non solo finanziari ma anche sociali – ha spiegato Marcella Logli, Direttore Corporate Shared Value di TIM – E’ un processo che impatta sulla reputazione della marca, tanto più che oggi la coscienza è aumentata anche tra gli italiani: oltre il 50% della popolazione è a conoscenza delle iniziative che abbiamo realizzato e della loro positività, un valore che quest’anno ha toccato il punto più alto guadagnando 5 punti percentuali in più. E’ un processo che si è sviluppato anche in relazione a scandali come quello di Volkswagen o emergenze come quelle dei profughi: le persone tendono sempre di più a cercare nei brand risposte al loro benessere sociale. Questo è un forte stimolo per le aziende nella creazione di prodotti e servizi di marketing: le persone sono disposte a pagare il 10% in più se convinte del valore e dell’utilità di una marca. Pensiamo ad esempio alle ultime iniziative che abbiamo lanciato dirette al mondo della scuola: Curriculum Mapping per i professori e le Lezioni di Progresso per gli studenti che hanno portato sul palco dei teatri scienziati e artisti a spiegare in modo divulgativo temi come gli OGM, le neuroscienze, la robotica, con uno stile che abbiamo chiamato ‘Pop, Fun, Contagious».

Nell’ultimo incontro di lunedì scorso a Milano ci sono confrontate sul tema delle cellule staminali la scienziata Elena Cattaneo e l’attrice e imitatrice Virginia Raffaele, moderate da Natasha Stefanenko.

CSV PARI A 12 MILIARDI

Tim shared value model

Nel Bilancio di Sostenibilità di TIM sono stati identificati 17 progetti, nelle aree strategiche delle attività dell’azienda come digitalizzazione, connettività e innovazione sociale, cultura digitale e tutela dell’ambiente, e individuati i KPI più rappresentativi del business e dell’impatto sociale correlato. Il valore complessivo generato nel 2015 dai progetti selezionati è stato stimato in oltre 12 miliardi di euro, costituiti da circa 3.3 miliardi di euro di Business Value e da oltre 9 miliardi di euro di Social Value con un impatto positivo di mezzo punto percentuale del PIL.

In particolare, il valore economico sociale è costituito da 2.755 milioni di euro come supporto economico diretto alle famiglie dei dipendenti (salari, bonus asili nido e premi per sviluppo brevetti); 1.437 milioni di euro come sostegno finanziario indiretto alla catena dei fornitori; 4.294 milioni di euro distribuiti ai fornitori (inclusa la costruzione della Rete), alle Università ed enti di ricerca; 670 milioni di euro di crescita economica nel Paese generata dall’utilizzo della rete Ultrabroadband di TIM. Infine 7 milioni di euro di costi sociali evitati per minore inquinamento atmosferico grazie a progetti di efficienza energetica interna: nel 2015  la riduzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera è stata di 37.000 tonnellate.

Dalla CSR al Corporate Shared Value, il nuovo modello di TIM per misurare l’impatto sociale del suo business ultima modifica: 2016-06-08T11:38:06+02:00 da Redazione

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