Prenderà il via a marzo la seconda edizione del Global DEI Census, indagine che vuole verificare a che punto è l’industria del marketing e della pubblicità in fatto di diversità, equità e inclusione. La prima si era svolta l’anno scorso, sostenuta da WFA, VoxComm, Campaign, Kantar, Advertising Week, Cannes Lions, Effie Worldwide, IAA, Global Web Index (GWI) e Adweek.
L’indagine 2023 Census coinvolge 32 paesi tra i quali l’Italia (erano 27 lo scorso anno, dai quali sono arrivate oltre 10.000 risposte) e consiste in un questionario di 15 minuti nel quale le persone potranno condividere le proprie esperienze. I risultati saranno pubblicati a giugno 2023 e confrontati con quelli della wave precedente, per vedere dove il settore è progredito e dove invece bisogna lavorare.
Hanno confermato l’adesione le associazioni nazionali degli inserzionisti dei paesi coinvolti, le multinazionali e i gruppi della comunicazione insieme ad altri attori rilevanti nel settore che promuoveranno la partecipazione ai propri iscritti.
Agli intervistati verrà chiesto il profilo demografico, inclusi razza/etnia, religione, età (in conformità con le leggi locali) e le loro esperienze sul posto di lavoro.
Alla prima edizione hanno partecipato più di 160 organizzazioni, che l’hanno resa di fatto la più grande iniziativa collaborativa del settore a oggi.
La ricerca ha identificato che le aree dove le differenze erano più importanti sono connesse alle responsabilità di caregiving (di giovani, anziani o malati), all’età e al sesso, nonché all’etnia e alla disabilità. Anche se il settore appariva meglio posizionato rispetto ad altri, una persona su sette prenderebbe comunque in considerazione la possibilità di lasciare la propria azienda o settore a causa della mancanza di diversità e inclusione, arrivando a una su quattro in alcuni mercati. Qui i risultati in breve.
Sulla base dei risultati dello studio, WFA ha presentato una Global Charter for Change e una serie di requisiti universali e idee per le aziende e organizzazioni che vogliano migliorare le esperienze dei propri dipendenti.