Al Wired Next Fest si parla di come comunicare con un pubblico evoluto attraverso i mezzi che offre la tecnologia. Qui le idee più interessanti dall’incontro con Condé Nast, Google, Aegis e Telecom Italia
Carlotta Ventura
Group SVP Domestic Media Telecom Italia
«Con meno soldi a disposizione abbiamo dovuto aguzzare l’ingegno. Così è nato il nuovo format corale basato su una persona reale, Chiara Galiazzo, la vincitrice di X Factor, così particolare perchè è veramente normale. Lei, la protagonista, insieme a una serie di talenti in un quadro che integra tutte le iniziative di Telecom legate a calcio e csr e quelle realtive a sviluppo e innovazione. Ma soprattutto ci ha permesso di comunicare l’accessibilità delle nostre offerte, presentandoci finalmente di nuovo come operatore nazionale».
Fabio Vaccarono
Country Director Google Italia
«Per la prima volta nella storia del marketing il consumatore è più avanti rispetto alle aziende che fanno comunicazione: ha rivisto il processo di acquisto in tutte le categorie e sa come far convivere on e offline, in un ambiente di connessione permanente. Pensiamo a come è cambiato il modo di comprare un’auto, esempio di un acquisto che richiede un elevato livello di ricerca, che modifica continuamente le opzioni d’acquisto, portando il cliente ad acquistare anche a 100 km di distanza da casa. O allo showrooming che richiede alle aziende di essere presenti su mobile nel momento stesso in cui il cliente formula la domanda. E gli italiani sono veramente avanti, per la penetrazione del mobile, la quantità di ricerche online e l’approccio alle piattaforme video, per le aziende ormai un touch point fondamentale».
Giulio Malegori
President & CEO di Aegis Media Italia
«In questa crisi formidabile che ha cambiato tutte le regole l’uomo è tornato al centro del sistema. Anche per il business si usa un termine mai usato fin a pochi anni fa: coraggio, ‘brave’, che indica la volontà di intraprendere strade nuove anche in assenza di misurazioni certe. I big data sono la chiave per raccontare nuove storie, utilizzando la tecnologia: e noi in Aegis abbiamo appena assunto un chief scientist officer, Fabio Zecchini, per decodificarli e metterli al servizio dei clienti. Un aspetto che, chi più e chi meno, oggi tutti richiedono e utile soprattutto per evitare le dispersioni fisiologiche del budget».
Fedele Usai
senior vice president advertising & branded solutions di Condé Nast Italia
«Fare il comunicatore è un lavoro meraviglioso, tanto che i consumatori hanno deciso di diventarlo a loro volta. Come il César Paladión di Borges, editano, editano e editano contenuti già esistenti. E i comunicatori e i brand, come una casa editrice che ha fatto della qualità la sua cifra, devono di necessità interfacciarsi con un’infinità di nuove proposte. Il pallone è di molti, e la banalizzazione che si credeva necessaria nel fare comunicazione è un prezzo che oggi più nessuno vuole pagare, né il pubblico né le aziende. Fare storytelling è sempre più complesso, e la necessità di agire in tempo reale favorisce la creazione di nuovi lavori. Come ad esempio gli avvocati ‘nativi digitali’ che danno pareri in poco tempo, scardinando un sistema di gestione dei diritti che si basa su pratiche ormai superate».