La nuova creazione del fondatore di Twitter serve a porre domande ai contatti social e si basa su meccaniche psicologiche e bisogni umani consolidati, che potranno facilitarne l’uso e la diffusione
Si chiama Jelly (http://jelly.co) il nuovo modello di social network messo a punto da Biz Stone, co-fondatore di Twitter che – ispirandosi al successo di Yahoo Answers – permette di fare domande ai propri contatti di Facebook e Twitter.
Disponibile per dispositivi Apple o Android (solo mobile quindi), funziona come un motore di ricerca: si scatta una foto, si aggiunge un commento e si pubblica, con la possibilità di estendere la domanda anche fuori dalla cerchia di contatti. Una meccanica ispirata al valore della circolazione della conoscenza e dalla gratificazione che si prova aiutando qualcuno nei ritagli di tempo, con semplicità (non per nulla il pay off è ‘Let’s help each other’).
Di fatto viene replicata la consuetudine molto umana e poco tecnologica di chiedere prima informazioni a chi si conosce piuttosto che cercare nella marea spesso ingestibile della rete, confermando la tendenza sempre più evidente di dare una connotazione social alle ricerche fatte online.
Il sito spiega come le tre caratteristiche principali siano state formulate in risposta ad altrettanti comportamenti e bisogni umani consolidati, cosa che facilita sia l’uso che l’adozione in modo naturale: intanto l’app è stata studiata per funzionare all’interno di network sociali già esistenti, composti il più delle volte da persone di orientamento mentale simile, tuttavia permette di porre le domande anche all’amico dell’amico dell’amico allargando il cerchio di conoscenze.
Non ultima, la componente fotografica (tendenza che ha guidato il successo dei social network tematici come Instagram e simili) permette di approfondire e contestualizzare la domanda.
Attendiamo di vedere se il pubblico si interesserà alla novità e se i brand riusciranno a sfruttarla in modo intelligente.