I media e la dieta mediatica, i nuovi formati del racconto – dal libro in 33 frammenti di Alessandro Baricco progettato per lo smartphone al data storytelling del metaLab di Harvard – le tecnologie per restare connessi: in streaming dalla Casa Sky Wifi che si inaugura oggi a Milano, l’ultimo appuntamento di Trends 2021 organizzato da Wired in collaborazione con Ipsos, ha affrontato la trasformazione del rapporto tra persone e tecnologia con uno sguardo lungo sul futuro.
Del presente dei media molto si sa già, con l’accelerazione digitale imposta dal confinamento: Enrica Tiozzo, senior client officer di Ipsos, ha delineato un futuro della cultura molto ibrido, tra svantaggi e vantaggi della fruizione a distanza, non ultimo quello di una maggiore accessibilità che ha permesso a un 15% di persone in più di avvicinarsi alla cultura.
Il futuro dei libri di narrativa sarà sempre di carta: ne è convinto Alessandro Baricco, il quale ha però sperimentato con la web agency dieci04 un formato del tutto digitale pensato per la fruizione esclusivamente da smartphone. ‘Quel che stavamo cercando’ potrebbe rappresentare una forma futura per la saggistica, con la forma-frammento che permette la lettura non lineare (facilitata anche dall’ascolto). Gratis qui e con prossime edizioni in francese e spagnolo, quello che Baricco suggerisce è “un modello di business basato sulla sperimentazione e l’urgenza di fare le cose ad economia zero” che ha segnato i decenni più curiosi del secolo scorso.
Le nuove forme del documentario e della documentazione passano dal racconto attraverso i dati: è quello che sta facendo Jeffrey Schnapp, founder del metaLab di Harvard e ideatore di ‘Dear Loneliness’, una capsula del tempo che racchiude il 2020 in un mosaico di voci.
“La sfida è raccontare tramite i dati, con un nuovo genere di comunicazione che dia significato alla massa di dati che ognuno produce”, ha spiegato Schnapp osservando dal Piaggio Fast Forward anche la nascita di un nuovo ‘gocalismo digitale’, iperlocalismo sostenuto da connettività costante, “fenomeno che lascerà dei segni sulla nostra vita dopo la pandemia”.
La dieta mediatica degli italiani non riesce a ricomporre il quadro di una realtà complessa e frammentata e permane lo scollamento tra percezione e realtà. Lo ha ricordato Nicola Neri, AD di Ipsos, sottolineando che l’istituto confronta regolarmente ciò che pensa la gente con i dati della realtà in diversi paesi. L’Italia è quello in cui il divario è più ampio e dove si tende a guardare il maniera più benevola il passato che il futuro. Percezioni che sono alimentate da “ciò con cui ci confrontiamo quando usciamo di casa e con le persone che fanno parte della nostra cerchia e da una dieta mediatica poco varia e unita a una bassa scolarizzazione”, ha spiegato Neri, ricordando che non aiuta la mancanza di una chiara visione del futuro. “Ci impegniamo in una corsa affannosa ad affrontare le emergenza, ma se non sappiamo dove andare anche la velocità serve a poco”.