L’84,2% di chi paga l’account lo condivide con altri, per lo più gratis. Se Netflix bloccasse in Italia la condivisione degli account il 71,2% non pagherebbe un abbonamento
Il calo degli abbonamenti di Netflix, per la prima volta in 10 anni, il crollo in borsa, l’annuncio del possibile arrivo della pubblicità e le misure per contrastare il dilagare delle condivisioni delle password hanno stimolato la curiosità di Time2play che ha realizzato un sondaggio per capire come gli utenti paganti potrebbero reagire alla notizia di un futuro blocco della possibilità di condivisione.
Lo studio, realizzato attraverso Prolific, piattaforma di ricerche e studi di settore, ha sondato in aprile 1.067 italiani in 20 regioni, età media 27 anni e reddito medio intorno ai 35mila euro.
In Italia gli abbonati di Netflix ufficiale sono circa 4,6 milioni e le regioni che condividono di più, secondo Time2play, sono Valle d’Aosta (96%), Basilicata (95%), Liguria (94%), Puglia e Umbria (entrambe al 90%). Trentino Alto Adige (77%), Friuli Venezia Giulia (70%) e Molise (33%) quelle che condividono meno.
Gli account sono condivisi con parenti e amici, nonostante i termini di servizio attuali consentano la condivisione solo con i componenti dello stesso nucleo familiare. Di fatto, il 46% dei rispondenti ha detto di pagare per il proprio account e il 54% di usare quello di amici o parenti. L’84,2% di chi paga l’account lo condivide con altri e 2/3 lo fanno senza chiedere nulla in cambio.
Tetto massimo. In vista della possibilità di un nuovo incremento dei prezzi, come è già avvenuto in Usa e Canada, gli italiani intervistati da Time2play dicono che il tetto massimo che sarebbero disposti a pagare sfiora i 17 euro al mese e il 71,2% non pagherebbe un abbonamento nel caso in cui Netflix bloccasse le condivisioni.
Uno studio analogo è stato realizzato da Time2play anche in Usa dove la percentuale degli account condivisi è mediamente più bassa (dal 59% dell’Ohio al 23% dello Utah) le proporzioni tra chi paga e chi accede gratis sono esattamente l’inverso rispetto all’Italia e dove il 79% dice che non farebbe l’abbonamento alla piattaforma di streaming se le condivisioni degli account fossero bandite. Secondo lo studio statunitense, la pirateria di contenuti coinvolge il 71% dei rispondenti.
Time2play è un progetto nato nel 2021 per combattere le informazioni false sul gioco online con dati verificati e si sta espandendo a livello internazionale. Questa sulle condivisioni degli abbonamenti Netflix è la prima raccolta dati lanciata in Italia per far conoscere la struttura che si presenta come ‘filtro’ del betting, dopo l’ingresso 1 mese fa di Sara Marazza con il ruolo di Digital PR Strategist.