Responsabilità sociale, connessione emotiva con i consumer e autenticità del ceo sono i fattori determinanti per una percezione positiva dei brand. Le migliori italiane: Ferrero al 12° posto, Barilla al 14° posto, Pirelli al 20° e Lavazza al 26°
Lego è il brand con la reputazione più alta in Europa seguito da vicino da Bosch, Rolex e Sony, tutte aziende percepite con una reputazione eccellente (superiore ad 80 punti).
E’ quanto emerge dallo studio EU5 RepTrak 2018 di Reputation Institute, basato su oltre 87.000 valutazioni individuali tra i consumatori dei cinque paesi europei più industrializzati: Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito.
Il tratto distintivo di Lego che ha portato al primo posto in classifica è sottolineato dall’impegno della società a costruire un forte marchio aziendale, attraverso investimenti nell’ambito della responsabilità sociale e una profonda determinazione a innalzare il livello di engagement tra i suoi principali stakeholder.
Tra le italiane, Ferrero, dopo essere già stata riconosciuta come l’azienda italiana più reputata nel mondo, secondo il Global RepTrak 100 del Reputation Institute pubblicato a Marzo, si conferma la prima conquistando il 12° posto. Seguono Barilla al 14° posto, Pirelli al 20° e Lavazza al 26°.
Lo studio – pubblicato per la prima volta quest’anno – evidenzia i fattori che sono necessari per liberare il potenziale reputazionale delle aziende accrescendone il business: l’importanza delle attività di Responsabilità Sociale, una forte connessione emotiva con i consumer, in particolare da parte del CEO, sono oramai prerequisiti fondamentali per conquistare la leadership reputazionale di un determinato settore.
Inoltre, come afferma Michele Tesoro Tess, Vicepresidente esecutivo Emea presso Reputation Institute, “per competere a livello globale nella Reputation Economy, le aziende devono comprendere le singolari sfide reputazionali di ogni singola area, come l’UE. Le aziende – anche se globali – non possono più semplicemente adottare un approccio “one-company-one message” per la loro narrazione aziendale; devono saper intercettare le aspettative chiave dell’Europa, specialmente in un contesto come quello che imporrà la Brexit”.