Una ricerca realizzata in febbraio, in tempi pre-pandemia, e un’osservazione lungo tutti gli ultimi mesi: la data fusion delle ricerche di Blogmeter e Wavemaker è stata utilizzata per osservare l’evoluzione dell’influencer marketing durante la crisi coronavirus in Italia.
I risultati dell’analisi, condivisi nel corso di un webinar, supportano il ruolo dell’influencer marketing come “un touchpoint strategico nella journey digitale degli italiani”, ha detto Silvia Gaia Valisi, Innovation Director di Blogmeter. “I dati dicono che non possiamo fare a meno degli influencer, ma anche quanto importante sia capire quali influencer coinvolgere”.
Il valore della realtà. Di fatto, durante il periodo del confinamento, c’è stato un importante cambio di mood e chi tra gli influencer ha saputo coglierlo e valorizzarlo, sintonizzandosi sulla realtà, ha guadagnato posizioni e nuove audience. “Essere sensibili alla realtà, dopo la pandemia, non è più negoziabile”, ha sottolineato Michela Noè, Head of Content Strategy della unit Wavemaker Content, guidata da Antonio Severino, mettendo in rilievo l’importanza di uno “storytelling che rispetta il momento riuscendo anche a includere il messaggio del brand”.
Il ‘case study’ dell’influencer marketing è sempre Chiara Ferragni che immediatamente ha saputo cogliere il momento, adeguare messaggi e brand, guadagnare ulteriore status con l’impegno sociale. “Un posizionamento che ha saputo interpretare correttamente le diverse fasi della crisi”, ha aggiunto Noè ribadendo un concetto che si è rivelato vincente in questi mesi: gli influencer sono persone che parlano ad altre persone e amplificano la notorietà di una marca creando connessioni.
Noè ha anche ricordato come molti influencer siano anche creator e come abbiano aiutato le brand a rispettare i calendari di marketing anche nei mesi più difficili, per esempio Mango e Gucci con le campagne realizzate dai modelli stessi.
Verso l’eCommerce. Un valore tanto più importante, questo della creatività degli influencer e della loro capacità di cogliere al volo la realtà che sarà tanto più prezioso in quel percorso da PR a impatto diretto sul giro d’affari che sta portando le piattaforme verso l’eCommerce, dove si acquista direttamente il prodotto consigliato dall’influencer.
Il webinar ha ricordato che non è sempre tempo tempo di influencer, i quali non sono la panacea di tutti i problemi, ma un tassello di strategie molto più articolate. Che siano top o micro, la coerenza è un valore sempre più differenziante e la loro presenza va costruita su misura per brand e obiettivi, così come conseguenza del confinamento – quindi, da tenere d’occhio, studiare e iniziare a sperimentare – è l’emersione di nuove piattaforme: Tik Tok è qui per restare, la sua ormai 1 italiano su 10, è stata la 3za app più scaricata durante il blocco, è semplice, facile, intuitiva, così come le diverse piattaforme di social gaming, a cominciare da Twitch.