È pari a circa 14 miliardi di dollari il conto che le piattaforme Facebook e Google dovrebbero pagare agli editori di news statunitensi per l’uso dei contenuti di informazione.
Il calcolo è puramente teorico, ma parte dall’ipotesi che entri in vigore il Journalism Competition & Preservation Act (JCPA), legge che prevede che gli editori possano negoziare con le big tech per ottenere un congruo compenso.
Secondo gli studiosi dell’Institute for Policy Dialogue della Columbia University, Facebook dovrebbe agli editori statunitensi 1,9 miliardi di dollari, pari al 6,6% dei ricavi pubblicitari, e Google tra i 10 e i 12 miliardi (il 17,5% dei ricavi dal search) e, utilizzando come benchmark gli accordi tra piattaforme ed editori in atto nel mondo, la corretta suddivisione dei ricavi dovrebbe portare ai publisher il 50% di quanto Google e Facebook guadagnano con le news.
Secondo quanto riportato da Semafor, Google respinge tanto i metodi quanto le conclusioni dello studio: la portavoce Jenn Crider ha dichiarato infatti che meno del 2% di tutte le ricerche sono legate alle notizie. Anzi, ha aggiunto, Google dà agli editori un gran vantaggio portando ai siti di news più di 24 miliardi di visite al mese che gli editori potrebbero monetizzare.
Per lo studio, “le implicazioni del sottofinanziamento delle news da parte delle piattaforme digitali sono enormi”, hanno contribuito a far crescere i profitti e i rispetti monopoli di mercato di Google e Facebook e prodotto significative effetti negativi per gli editori.