Nielsen Global Media amplia gli strumenti di misurazione per selezionare e valutare le performance degli influencer in Italia
Lo scorso febbraio il post interaction medio di un contenuto con #ad su Instagram è stato del 2,55%. Poiché gli influencer monitorati da Nielsen Global Media hanno una follower base media pari a 1,3 milioni, emerge che ad interagire con i contenuti di un singolo post nel periodo – contribuendo alla sua circolazione – sono stati circa 33.000 individui.
E’ quanto si evince dall’Influencer Benchmark di Nielsen Global Media, che misura in maniera strutturata e continuativa le performance dei post con contenuti pubblicitari. I dati di febbraio sono stati calcolati monitorando 920 profili social. Il perimetro di analisi viene aggiornato settimanalmente con l’aggiunta di nuovi profili. I dati raccolti permettono letture per piattaforma, industry e influencer.
Facebook e Twitter mostrano performance differenti legate alle specifiche caratteristiche della piattaforma, al profilo degli utenti e all’intensità dell’attività degli influencer
Benché la maggioranza dei follower interagisca con il post al momento della sua pubblicazione, le performance migliorano con i giorni successivi quando – progressivamente – altri follower entrano in contatto con il contenuto.
“Gli influencer – commenta Lorenzo Facchinotti, marketing effectiveness manager di Nielsen – sono un canale di comunicazione che le aziende stanno imparando a utilizzare in maniera strategica, per accedere ad audience definite per interessi e stile di vita. In alcuni casi queste audience sono difficilmente raggiungibili tramite attività di comunicazione tradizionali. In questo senso l’influencer marketing può essere utilizzato non solo in maniera sinergica con altri strumenti, ma in alcuni casi anche come strategia di comunicazione esclusiva. La definizione dei criteri di scelta appropriati e la valutazione delle performance sono quindi momenti fondamentali. Per questo Nielsen Global Media sta progressivamente implementando soluzioni che permettano agli advertiser di disporre di dati su cui poggiare le loro decisioni di investimento”.