Per il largo consumo è il momento di tenere la barra dritta, anche negli investimenti pubblicitari
Il terzo appuntamento con gli highlight del monitoraggio avviato dalla digital research agency di Andrea Giovenali all’inizio dell’emergenza sanitaria segnala un aumento dell’attenzione al risparmio e a un impiego più oculato delle proprie finanze.
“Sicuramente usciremo segnati, nel bene e nel male, da questa esperienza”, commenta Giovenali. Rispetto alle edizioni precedenti del Nextplora Viewpoint questo è stato ulteriormente arricchito di nuove categorie merceologiche perché “per alcune aziende clienti è interessante capire se ci sia uno spostamento nei consumi”, aggiunge il founder di Nextplora.
Di sicuro c’è la volontà di tornare a fare le cose che si facevano prima, con qualche cautela in più, ed è però interessante notare le molte buone intenzioni che vengono registrate dal monitoraggio. La solitudine e l’allontanamento sociale imposti dal lockdown sembrano dare nuovo valore alle relazioni umane, alla cura di sé e degli altri.
“È un momento di riflessione che porta a capire molto di sé”, dice Giovenali, segnalando però anche tanto pragmatismo da parte delle persone che iniziano a fare i conti con quello che sarà delle loro vite quando l’emergenza sarà finita.
Il blocco di tante attività produttive e commerciali lascerà un segno profondo, modificando anche i consumi: probabilmente verrà utile l’esperienza ritrovata del dedicarsi alla cucina in una prospettiva di riduzione dei pasti fuori casa o del ricorso al food delivery.
Difficile pensare a un ‘revenge shopping’, come sta accadendo in Cina con il ritorno agli acquisti: sarà forse plausibile se il rientro alla normalità sarà rapido e con un impatto residuale sui redditi, “ma la Cina è un’altra cosa, non è un paese indebitato e ha ben altro PIL”. Giovenali segnala anche un riequilibrio dei pesi tra ‘newsbrand’ e chi invece si è alimentato di fake, con la rivalutazione delle fonti più attendibili, e il ritorno alla vacanza in Italia – quando sarà possibile – un po’ per necessità e un po’ per scelta.