Metà della popolazione apprezza il contenuto valoriale della comunicazione, ma comincia a emergere qualche segnale di ‘stanchezza’ nei confronti della pubblicità che è entrata in modalità emergenza sanitaria
Cala l’apprensione rispetto all’emergenza coronavirus e, per la prima volta, scende sotto il 50% la quota degli italiani che esprimono un elevato livello di preoccupazione: lo dice il monitoraggio settimanale del Nextplora Viewpoint che con la rilevazione effettuata tra il 24 e il 26 aprile riscontra anche i primi segnali di ‘rientro’ rispetto ai cambiamenti più profondi nelle abitudini delle persone.
Un’evidenza che si nota anche nell’aumentata frequenza degli acquisti di prodotti di prima necessità con la categoria dei negozi fisici che mostra un trend positivo sulla spinta della voglia e della necessità fisica e psicologica di uscire di casa, mentre diminuisce il livello di ansia delle persone.
“Lo shopping rappresenta anche un modo di riappropriarci dei nostri tempi e spazi fuori casa”, commenta Andrea Giovenali, CEO della digital research agency, segnalando anche l’aumento delle intenzioni di acquisto di motocicli e scooter in vista di un futuro in cui sarà probabilmente molto ridotto l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Stanchezza da emergenza. Per la 3za settimana, il Nextplora Viewpoint comprende anche un focus sugli effetti del coronavirus sulla pubblicità e sul tema dell’emergenza su cui è stata rimodulata molta comunicazione.
Il cambio di tono di voce continua a essere recepito chiaramente dalla maggioranza della popolazione – 2/3 degli italiani ne hanno colto il cambiamento, ma la comprensione subisce un calo generalizzato ed emergono i primi segnali di stanchezza nei confronti della modalità da emergenza sanitaria degli annunci.
Metà della popolazione ne apprezza comunque il contenuto valoriale, ma calano l’utilità e la memorabilità di questi spot così come la quota di chi dichiara fiducia e stima nei confronti delle aziende che comunicano in questo modo.
L’insofferenza maggiore è mostrata dai ‘Desiderosi’, uno dei 4 cluster identificati dalla digital research agency – gli altri sono i ‘Previdenti’, i ‘Premurosi’ e gli ‘Isolati’ – che scalpitano più di altri per tornare alla normalità.
Ai registri di comunicazione e agli strumenti per fare un check-up di mercati e brand Nextplora ha dedicato un webinar martedì 28 aprile con oltre 200 partecipanti nel corso del quale sono anche stati affrontati i diversi elementi della narrazione di marca, i modi in cui verificare la coerenza valoriale e valutare la necessità di un nuovo posizionamento anche in vista di una fase post-covid. “La gente desidera anche vedere storie meno emozionanti, più vivaci, che raccontano la vita normale, una voglia di evasione rispetto alla situazione attuale”, commenta Giovenali.