La parsimonia diventa un driver importante dei consumi della fase 2 in un più generale reset del superfluo e alla pubblicità i consumatori chiedono di essere più divertenti, fantasiose e ottimistiche
Non ci sono grandi variazioni nella nuova rilevazione del sentiment degli italiani condotta da Nextplora Viewpoint tra il 29 e il 31 maggio. “Si allentano ancora i timori, si guarda alla ripresa della vita con la ‘fase 3’, ma non c’è una ‘ripartenza’ degli acquisti importante e sostenuta”, dice Andrea Giovenali, CEO della digital research agency. Per approfondire ulteriormente questo monitoraggio graduale, iniziato a marzo per affiancare i propri clienti, Nextplora ha anche avviato una rilevazione sullo spostamento dei valori primari pre e post covid-19 che segnala alcuni cambiamenti.
Qualcosa è cambiato. “Non sappiano quanto permanente sarà, ma c’è una differenza negli indici valoriali prima e dopo, con un aumento del riconoscimento di valori a maggior connotazione sociale”, aggiunge Giovenali. Ma non si tratta di un ‘sociale’ aperto agli altri, quanto di un maggior conservatorismo e bisogno percepito di sicurezza per sé e la propria famiglia, che per il CEO di Nextplora potrebbe avere implicazioni nella brand strategy.
La sensazione di sospensione rimane, acuita forse da messaggi confusi e di confusione e dalla percezione di procrastinare ancora il ritorno alle abitudini quotidiane, a cominciare dal lavoro che ha accelerato una transizione, dice Giovenali, che l’economia reale non è in grado di metabolizzare in tempi così rapidi. E poiché sembra che le persone stiano derogando o rinunciando a riprendere gli aspetti ‘normali’ della vita, i progetti più prossimi oggi riguardano le vacanze ed è in aumento chi prevede di andarci, mentre l’incertezza economica influisce negativamente sull’acquisto di alcuni beni durevoli, in particolare in ambito mobilità.
Alla pubblicità si chiede di essere più divertente, fantasiosa e ottimistica, mentre perde terreno la sincerità e rimane la contrapposizione tra i due poli di chi condivide i valori delle aziende che hanno modificato i propri messaggi durante l’emergenza (+2 pp sulla rilevazione di 2 settimane fa) e chi invece ritiene che le aziende dovrebbero dirottare i loro investimenti su altre finalità (+5 pp sulla rilevazione precedente).