La nuova edizione dello studio semestrale di GS1 Italy approfondisce con un dossier dedicato il tema della convenienza. Analizzando il fenomeno da tre angolature, l’Osservatorio Immagino ne definisce i confini per capire come sta permeando l’offerta di supermercati e ipermercati e come influisca sulle scelte d’acquisto dei consumatori italiani.
Ne è scaturita una mappatura per fasce di prezzo di 130mila prodotti food&beverage, cura casa e cura persona da cui risulta che il 26,3% delle vendite grocery si posiziona nella fascia bassa, il 43,1% in quella media e il 30,6% nella fascia premium.
Tenuta premium. Di fronte all’aumento del costo della vita, i prodotti di fascia alta hanno resistito meglio – le analisi dell’Osservatorio riguardano l’anno terminante a giugno – perché la variazione minima dei prezzi ha permesso un aumento dei volumi, mentre i prodotti classificati in fascia bassa sono andati in contrazione sia a volume (-2,7%) che a valore (-1,3%).
Convenienza e trend alimentari. Cavallo di battaglia dell’Osservatorio Immagino, l’analisi dei trend alimentari che finiscono anche in etichetta – free from, rich-in, intolleranze, italianità e lifestyle – è stata vista anche in funzione del posizionamento di prezzo rilevando una maggiore incidenza delle referenze ad alto prezzo in 4 trend su 5, mentre i principali claim dell’universo italianità in etichetta di concentrano nella fascia media di prezzo che contribuisce a quasi il 47% del giro d’affari del paniere. La ricerca di convenienza comincia però a farsi sentire, con una migrazione dei consumi verso la fascia bassa per i prodotti certificati Igp/Igt.
Il carrello della convenienza. L’Osservatorio ha poi ‘costruito’ un carrello della convenienza in cui ha posto tutti i 6.471 prodotti (il 5% del totale rilevato) che presentano in etichetta almeno un riferimento a questa caratteristica, per esempio le parole ‘risparmio’, ‘offerta’, ‘+30gr. gratis’, monitorandone gli andamenti. Rispetto a un anno prima, restano stabili sia volumi che giro d’affari – pari a 2,8 miliardi di euro di sell-out tra super e ipermercati – ma produttori e distributori hanno decisamente aumentato l’offerta a fronte di un consumatore non ancora sensibile alle lusinghe della convenienza. Un mancato sostegno della domanda che Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy, spiega con il fatto che “nella prima parte del 2022 i consumatori avevano vissuto i primi rialzi inflattivi, ma non avevano ancora sentito la necessità di risparmio trasversale su tutte le categorie di beni di largo consumo”. Sicuramente la prossima rilevazione dell’Osservatorio Immagino proporrà una situazione diversa.
Le geografie della convenienza. Il dossier è completato dal punto di vista delle famiglie acquirenti con la conferma che i prodotti che parlano di risparmio e convenienza sono acquistati prevalentemente da famiglie con figli, piccoli o adolescenti, residenti nel Sud del paese, con reddito medio-basso. Ma guardando gli andamenti tendenziali si nota una crescita, seppure lieve, nelle aree del Nord-Est e da parte di famiglie con maggiori disponibilità di reddito, crescita che si fa più consistente tra persone sole e famiglie under 35 senza figli.
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