L’impatto ci sarà ma il mercato testimonia una certa fiducia. Eventi e campagne pubblicitarie: c’è la volontà di agenzie e aziende di posticipare piuttosto che annullare
L’emergenza Coronavirus avrà un impatto sull’andamento del mercato della comunicazione, anche se è ancora presto per stimarlo.
Per il 64% delle agenzie è difficile stimare l’impatto dell’emergenza sanitaria sul settore, diversamente il 7% del campione prevede una flessione intorno al 5% del fatturato mentre il 12% estende questa proiezione alla doppia cifra del 10%. A non prevedere ricadute in negativo sul business il 12% del panel.
E’ quanto emerge dalla ricerca realizzata dal Centro Studi di UNA – Aziende della Comunicazione Unite tra gli associati.
Ma quali gli effetti più immediati? Se sicuramente il dato più rilevante è quello relativo alla cancellazione degli eventi (66%) emerge la piena volontà di agenzie e dei brand di posticipare piuttosto che annullare. Questo traspare nell’ambito delle campagne pubblicitarie – dove la riprogrammazione (50%) supera di gran lunga la cancellazione (12%) – o negli eventi (57%) e produzioni (31%).
“I dati dimostrano una situazione prevedibile. Di fronte a qualsiasi emergenza il mercato inizialmente si contrae. Questo evidenzia la necessità di trovare misure alternative per far fronte al momento congiunturale. È proprio in momenti come questi che i brand devono dimostrare maggiore vicinanza agli utenti e la comunicazione rimane una leva fondamentale per mantenere vivo il rapporto tra marchio o prodotto e consumatore. È interessante osservare come la stragrande maggioranza delle agenzie abbia messo in atto politiche di smartworking a tutela dei dipendenti e del Paese intero, segno di maturità e responsabilità civica – afferma Marianna Ghirlanda, Responsabile Centro Studi UNA -. Il mercato ha sicuramente cambiato la sua dieta mediatica, con una maggiore esposizione alle fonti online che fisiche. Questo può essere uno spunto per agenzie e brand per consigliare attività diverse o ridefinire strategie senza compromettere gli obiettivi di business” .
Emanuele Nenna, Presidente UNA, aggiunge: “All’interno delle agenzie continueremo a lavorare sulla prevenzione, seguendo scrupolosamente le indicazioni delle Autorità. Faccio però anche un appello: da comunicatori esperti dobbiamo contribuire a una corretta narrazione dell’emergenza. Credo che leggere correttamente le informazioni a disposizione e trasmettere messaggi di fiducia, a partire dalla nostra sfera diretta di influenza, possa aiutare. Parlare di rallentamento e non di stop, di posticipo e non di cancellazione, di nuove opportunità che possono nascere dalle difficoltà, e lavorare insieme ai brand per definire fin d’ora strategie di rilancio è il modo migliore in cui la nostra industry può rendersi utile, in un momento così complicato”.