Sono gli assi portanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma gli italiani sembrano molto confusi e poco consapevoli in materia di digitalizzazione e sostenibilità.
In estrema sintesi, è questa la maggiore evidenza della ricerca realizzata dal Digital Transformation Institute per capire cosa ne sanno e cosa ne pensano gli italiani, di cui è stata presentata la prima parte. La rilevazione è stata effettuata da Ipsos su 800 individui rappresentativi della popolazione italiana e con una granularità in grado di mantenere la rappresentatività a livello regionale.
Secondo le dichiarazioni del campione, il 46% ritiene prioritarie le scelte ambientali e il 38% quelle orientate al benessere delle persone, mentre il 16% mette al primo posto le scelte economiche, ma il 62% non riesce a correlare la visione di sostenibilità con le scelte economiche e sociali che dovrebbero essere coerenti con essa.
Qualcosa di simile accade anche per la percezione del digitale: per il 92% è fonte di opportunità, ma il 71% dice che se ne debbano ancora comprendere i rischi e il 65% ritiene sia fonte di diseguaglianza e ingiustizia sociale e perdita di posti di lavoro.
La strada per la sostenibilità digitale, dice la ricerca, è in salita perché la maggior parte degli italiani nella pratica quotidiana non usa alcuno strumento digitale per affrontare i problemi legati alla sostenibilità: solo il 10% usa regolarmente app per ridurre i consumi, il 13% raramente, il 27% non ne conosce l’esistenza, e peggio ancora quando si tratta di gestione del ciclo di rifiuti o abbattimento degli sprechi alimentari.
Le parti successive della ricerca saranno presentate nei prossimi mesi: il primo appuntamento è il 24 giugno con l’analisi dell’impatto del digitale sullo smart living.