Metà degli utenti internet in Italia (il 46% degli utenti a livello globale) ritengono false la maggior parte delle notizie che compaiono online. E’ quanto emerge da una ricerca di UM
Cala la fiducia degli italiani rispetto a quanto si vede e si legge online, in particoilare sui social media. E’ una delle evidenze che emerge dalla ricerca ‘Wave X – Remix culture’ realizzata da UM.
Metà degli utenti internet in Italia (il 46% degli utenti a livello globale) ritengono false la maggior parte delle notizie che compaiono online.
Solo il 30% degli utenti in Italia (47% a livello mondiale) afferma di essere influenzato dalle opinioni condivise online, con un trend in flessione sia nel nostro paese sia a livello mondo.
Infine il 34% degli utenti in Italia si fida delle opinioni di blogger/vloggers sui prodotti, una percentuale più contenuta rispetto al dato global (42%).
Nonostante il calo della fiducia, il desiderio di essere connessi tramite le piattaforme social è in incremento: il senso di appartenenza generato dalle online community cresce del 5% a livello global dal 2010 (4% in Italia). Poco meno della metà degli utenti di Internet in Italia (44% vs 60% a livello globale) considera, inoltre, i social network “parte integrante della propria vita sociale”.
I social mantengono il ruolo di enabler della propria identità sociale: non a caso le piattaforme più diffuse in Italia, Facebook e Youtube, sono ritenute dagli utenti in grado di ‘influenzare le opinioni globali’’ e, insieme a Instagram, Netflix e Spotify, capaci di ‘introdurre nuovi trend culturali’.
Liz Haas, Head of Client Insight EMEA presso UM, afferma: “La ricerca evidenzia come le notizie degli ultimi due anni abbiano reso le persone più consapevoli dei problemi relativi alla credibilità e alla trasparenza su Internet. Questo è particolarmente vero nel caso dei social media: scandali come Cambridge Analytica hanno avuto un enorme impatto sulla credibilità di ciò che si vede e si legge online. Il regolamento generale per la protezione dei dati personali (GDPR) dell’UE sta lavorando per ricostruire tale fiducia, in particolare per quanto riguarda ciò che viene fatto con i nostri dati personali, ma anche le brand avranno un ruolo chiave nei prossimi anni. È chiaro che la fiducia sta rapidamente diventando la nuova currency di Internet e le marche che possono dimostrare di operare con trasparenza e responsabilità saranno quelle ad avere maggior successo”.
La ricerca – basata su un campione di oltre 56.000 utenti attivi di internet in oltre 81 Paesi (1000 casi in Italia) – evidenzia quali Paesi sono fonte di ispirazione e quali aree della nostra vita sono influenzate da altre culture. Tra i valori più importanti che formano l’identità in Italia ci sono: famiglia/tradizioni (52%), passioni personali (51%), formazione culturale (51%), salute e benessere (50%), l’importanza della scienza (47%) e le amicizie (46%). Gli italiani sono influenzati principalmente dalla cultura del nostro Paese ma si aprono volentieri all’influenza degli Stati Uniti e guardano verso Oriente, per esempio al Giappone, soprattutto i più giovani.