Per il 57% degli italiani tra i 18 e i 54 anni è quotidiano il rapporto con gli influencer, che diventano sempre più rilevanti per gli acquisti. La ricerca BVA Doxa con Mondadori Media e Buzzoole
Oltre 27 milioni di italiani adulti (18-74 anni) seguono almeno un influencer o i canali social di un brand editoriale, un dato in crescita del 17% rispetto al 2021 e che conferma il ruolo sempre più rilevante di queste figure nella vita quotidiana delle persone.
Un rapporto che è diventata ormai relazione quotidiana, come emerge dalla ricerca realizzata da BVA Doxa in collaborazione con Mondadori Media e Buzzoole secondo cui il 57% degli italiani, sul campione analizzato della popolazione tra i 18 e i 54 anni, segue tutti i giorni un macro influencer o i canali social di un brand editoriale (+20 punti percentuali in due anni).
E sempre più rilevante è il loro ruolo negli acquisti: il 46% degli intervistati ha fatto almeno un acquisto suggerito da un influencer e l’83% ne tiene in considerazione i consigli. Un discorso che vale soprattutto per beauty, food e fashion.
Per il 56% degli intervistati gli influencer rappresentano dei tutor nella spiegazione di un prodotto specialmente in ambito beauty e wellness, per il 46% sono trend setter che segnalano novità o fanno conoscere un nuovo prodotto (fashion e lifestyle); per il 37% sono persone che indicano dove e quando acquistare un prodotto (sempre in ambito fashion e lifestyle).
Instagram è ancora una volta il social preferito dal 77% (vs 67% nel 2021) degli intervistati mentre TikTok passa dal 9% di preferenze di due anni fa a un gradimento del 25%.
L’indagine – che ha coinvolto oltre 1.300 intervistati che navigano in rete, rappresentativi degli italiani di età compresa tra i 18 e i 54 anni – ha indagato in particolare i “macro influencer”, persone e brand editoriali con almeno 100 mila follower.
I primi 5 in classifica per notorietà sono Chiara Ferragni (citata dall’86% del campione), seguita da Giallozafferano (72%) e Benedetta Rossi (72%). Al quarto posto c’è ClioMakeUp (62%) e al quinto Aurora Ramazzotti (60%).
Esaminando le intenzioni di acquisto nei singoli ambiti, al primo posto delle preferenze degli italiani si collocano i profili di Giallozafferano (83%) in ambito food&beverage, Mypersonaltrainer (81%) nell’area wellness e ClioMakeUp (88%) nel mondo beauty.
Per Andrea Santagata, a.d. di Mondadori Media, “è ora di considerare i social come un mezzo a sè stante, che vanta peculiarità del tutto uniche”. Dalla ricerca emerge per esempio il dato relativo alle tematiche più seguite sui social: al primo posto con il 58% c’è il food a pari merito con l’entertainment . «E’ un dato in totale discontinuità rispetto ad altri mezzi, come la tv, dove prevalgono le news e lo sport – prosegue Santagata – e questo si traduce in un’incidenza superiore per gli acquisti».
Ma le aziende hanno compreso questo potenziale? Sembrerebbe solo in parte. Per Gianluca Perrelli, ceo di Buzzoole, tendenzialmente i brand utilizzano gli influencer “per progetti tattici, c’è ancora una certa resistenza nell’inserirli in una strategia più ampia”. Per Santagata c’è anche un problema di poca libertà concessa ai creator: “le aziende vogliono parlare con il proprio linguaggio, invece devono integrarlo con quello del creator”.
Infine, ma non meno interessante, il capitolo sui virtual influencer: sono seguiti da oltre 3 milioni di italiani (non solo GenZ ma anche Millennials). Insieme al gaming e all’AI riscriveranno i paradigmi di questo settore nei prossimi anni.
Luca Orma