Tra incertezze geopolitiche, inflazione e ambiente, i consumatori stanno ripensando le loro scelte di spesa. In questo scenario, le aziende sono chiamate a rispondere con prodotti più convenienti e focalizzati su qualità, aspetti salutistici e di sostenibilità
L’incertezza geopolitica ed economica e la tematica climatica spingono i consumatori italiani a ripensare i loro stili di vita e le loro scelte di spesa. Tra le priorità: il risparmio, il benessere fisico e mentale e l’ambiente.
E’ quanto emerge dalla tredicesima edizione dell’EY Future Consumer Index, che ha sondato le opinioni di oltre 22mila cittadini in tutto il mondo di cui 500 in Italia.
«Le crescenti tensioni geopolitiche, l’inflazione e le perturbazioni economiche, stanno spingendo i consumatori a rivedere le loro priorità di consumo, prestando maggiore attenzione ai prezzi e focalizzandosi sui beni primari, infatti, come conseguenza di ciò oltre il 50% degli italiani dichiara che taglierà gli acquisti di prodotti non essenziali – commenta Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di EY in Italia -. Questo sta indirettamente portando ad azioni più sostenibili, riducendo il cibo e lo spreco alimentare (94%), cercando di riparare le cose piuttosto che sostituirle (75%), prestando più attenzione al riciclo (56%) e al risparmio di acqua (41%). In questo contesto, le aziende si trovano a dover rispondere ad una richiesta di prodotti più convenienti e focalizzati su qualità, aspetti salutistici e di sostenibilità».
I PUNTI CHIAVE
▪ Inflazione, consumatori preoccupati per l’aumento dei prezzi: il 91% dei consumatori è preoccupato per la propria condizione economica, l’81% per l’economia del Paese. Tra le preoccupazioni maggiori, l’aumento dei prezzi di elettricità, gas e acqua (75%), l’incremento dei prezzi di beni alimentari e i carburanti (73%), e la sanità (62%).
▪ Cambiamenti nello stile di vita e nei modelli di spesa: oltre il 50% degli intervistati taglierà gli acquisti di prodotti non essenziali, il 94% farà più attenzione al cibo, non sprecandolo, e oltre il 38% degli italiani pianifica di trascorrere più tempo a casa in futuro.
▪ Risparmio al primo posto: tra le categorie in cui si prevede di spendere meno accessori moda (66%), abbigliamento e calzature (53%), giocattoli e gadget (49%), elettronica di consumo (48%), ma anche bellezza e cosmesi (47%), mobili per la casa (43%) e automobili (40%).
▪ Salute fisica e mentale al secondo posto: il 67% sarà più consapevole e cauto rispetto alla propria salute, monitorandone lo stato tramite app o dispositivi smart. Allo stesso tempo aumenta lo stress da tecnologia, il 20% ha rimosso le app dei social media dal proprio telefono.
▪ Sostenibilità al terzo posto: il 65% presterà maggiore attenzione all’impatto ambientale legato ai consumi, più attenzione anche al riciclo (56%) e al risparmio di acqua (41%). Anche le aziende stanno rispondendo creando nuovi prodotti o riformulando quelli esistenti per renderli più sani e sostenibili, tuttavia i prezzi elevati dei prodotti sostenibili sono ancora un deterrente per l’acquisto (62%).
L’EY Future Consumer index ha anche indagato la fiducia dei consumatori nei confronti dell’Intelligenza Artificiale: il 68% dichiara di avere una buona conoscenza dell’IA e del suo utilizzo, mentre l’area dove vi si riconosce maggiore affidabilità è quella legata alla comprensione delle abitudini di consumo, infatti, il 73% dei consumatori ha fiducia nelle offerte e promozioni su misura proposte dall’IA.