La ricerca ha preso in considerazione i servizi di Netflix, TIM Vision, Infinity, Now TV, Prime Video ed Eurosport Player stimando a quota 5,2 milioni gli abbonamenti OOT Pay, 4 milioni i sottoscrittori unici e una platea complessiva di utenti a quota 8,3 milioni. Il 65% della base utenti totale è ancora utente solo di OTT free
I risultati dell’Osservatorio Video OTT realizzato da EY su commissione di Sky, Vodafone, Discovery e Mediaset, quantifica in 8,3 milioni gli utenti pay a giugno 2018, contro i 4,3 milioni del giugno 2017. L’Osservatorio, che ha per obiettivo fornire ai principali player di settore un’evidenza quantitativa rispetto all’evoluzione della domanda OTT video, le preferenze e i driver di adozione dei consumatori oltre che valutare gli impatti in termini di business, è stato realizzato con field telefonico su un campione rappresentativo della popolazione italiana utente internet +16 anni nel giugno scorso.
Nel dettaglio, la ricerca ha preso in considerazione i servizi di Netflix, TIM Vision, Infinity, Now TV, Prime Video ed Eurosport Player stimando a quota 5,2 milioni gli abbonamenti OOT Pay, 4 milioni i sottoscrittori unici e una platea complessiva di utenti a quota 8,3 milioni. Se il 65% della base utenti totale è ancora utente solo di OTT free – da RaiPlay a Mediaset Play, da DPlay a YouTube – il 12% si dichiara utente esclusivo di OTT Play e il 23% di entrambe le modalità.
“Nel corso del 2018, il segmento delle piattaforme pay è quello che ha registrato maggiori variazioni sia in termini numerici di abbonati – 2,3 nel 2017 verso i 5,2 milioni del 2018 – sia in termini di offerta e di competizione. L’utente pay è più esigente rispetto all’utente delle piattaforme free. Predilige, infatti, contenuti ad alta qualità fruiti tipicamente su device large screen”, sottolinea Silvestro Demarinis, Senior Manager di EY.
Smart TV: è il dispositivo preferito per la fruizione delle piattaforme, citata dal 60% dei rispondenti, mentre il 15% guarda da smartphone, il 17% da pc fisso o portatile e l’8% da tablet. La maggioranza consuma i contenuti da casa (63%), mentre il 65% dichiara un tempo di fruizione tra un’ora circa (32%) e 2 ore (33%), il 20% guarda per ½ ora circa e solo il 15% supera le 3 ore di visione.
Free: la fruizione free vede modelli di comportamento diversi: il dispositivo più utilizzato è lo smartphone (46%) contro il 23% del pc, il 20% della smart TV e l’11% del tablet, invertendo così il rapporto riguardo al luogo di fruizione, per il 65% fuori casa, e al tempo: il consumo più breve, circa ½ ora, ottiene il 42% delle dichiarazioni, il 39% dichiara circa 1 ora, il 15% più di 2 ore e solo il 4% 3 ore o più.
Consumi: “La durata media del consumo giornaliero oscilla tra la mezz’ora e l’ora, tipica di una o due puntate di una serie. Il modello di consumo, però, degli utenti OTT Pay e degli utenti Free è decisamente diverso. Gli utenti pay sono consumatori di contenuti ad alta qualità, con una durata media più elevata e fruiti tipicamente su device large screen. Gli utenti free sono invece utilizzatori più ‘in movimento’, cioè che utilizzano le diverse piattaforme mentre si spostano. Di conseguenza, per questa tipologia di utenti i device preferiti sono quelli small screen come lo smartphone”, aggiunge Demarinis.