Criteo: il video è il formato adv preferito dagli italiani, lo streaming fa scoprire nuovi prodotti e influenza le decisioni d’acquisto

I contenuti originali sono il motivo principale dell’aumentato consumo di video secondo lo studio di Criteo ‘The State of Video & Connected TV’. Netflix, Amazon Prime Video e YouTube occupano i primi 3 posti tra i servizi utilizzati in Italia, seguiti da RaiPlay, Dazn, Mediaset Play, Disney+ e Sky

La commerce media platform Criteo ha presentato i dati dello studio globale ‘The State of Video & Connected TV’, che nel 2Q2021 ha ascoltato 9mila individui, di cui 1.000 in Italia, per indagare le abitudini di fruizione video e le preferenze in fatto di pubblicità.

I contenuti originali sono il motivo principale dell’aumentato consumo di video che, nelle dichiarazioni degli intervistati è aumentata (molto per il 25%, abbastanza per il 37%) fino a 5 ore a settimana di video a pagamento per 3 utenti su 5, mentre 1/3 dei rispondenti dice di vedere oltre 5 ore a settimana di streaming video gratuiti.

Il 18% degli spettatori concorda sulla migliore qualità dell’offerta dei servizi di video streaming e il 19% su un miglior rapporto qualità-prezzo rispetto alla televisione via cavo o satellitare. Netflix, Amazon Prime Video e YouTube occupano i primi 3 posti tra i servizi utilizzati in Italia, con – rispettivamente – il 66%, 55% e 54% degli utenti, ma al 4to posto si piazza RaiPlay con il 43%, seguono – con un po’ di distacco – Dazn con il 29% e Mediaset Play che, con il 27%, supera Disney+ (24%) e Sky (23%).

Smart TV. Tra le altre evidenze della ricerca di Criteo, in Italia la smart TV è utilizzata dall’83%, con una penetrazione più bassa nella Gen Z (73%) e più altra tra i Boomer (87%), mentre una media del 46% utilizza lo smartphone, il 59% lap/desktop, il 42% tablet e solo il 18% la console per i giochi, percentuale che sale al 33% per la Gen Z.

Occhio al costo. Il 54% degli intervistati considera molto importante il costo dell’abbonamento quando sceglie un servizio di streaming, il 51% la possibilità di accedere a contenuti di alta qualità e il 48% il poter cancellare l’abbonamento in qualsiasi momento. Se il costo è importante, non stupisce che 3 su 4 dicono di usufruire di questi servizi con un abbonamento interamente o parzialmente finanziato dalla pubblicità. Netflix, YouTube e Amazon Prime Video sono i servizi di video streaming più utilizzati in Italia, scelti rispettivamente dal 66%, 54% e 55% degli spettatori.

Pubblicità. Il video è il formato pubblicitario preferito dagli italiani, il 48% lo considera più coinvolgente, e la maggior parte preferisce annunci prima o dopo i contenuti (24% dopo, 21% prima), preferibilmente mai mid-roll. Il 50% dice di apprezzare annunci per servizi e prodotti rilevanti per sé, per il 46% è importante che forniscano informazioni utili, ma il 50% mette al primo posto la possibilità di saltare l’adv.

Scoperta. I servizi di streaming fanno scoprire nuovi prodotti e influenzano le decisioni di acquisto: il 68% ha cercato il prodotto/servizio su un motore di ricerca (più di tutti Gen Z e Gen X con il 72%), il 62% ha visitato il sito web del brand (Gen Z e Gen X arrivano al 70%), il 55% ha acquistato il prodotto/servizio dopo aver visto la pubblicità.

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Criteo: il video è il formato adv preferito dagli italiani, lo streaming fa scoprire nuovi prodotti e influenza le decisioni d’acquisto ultima modifica: 2021-10-12T11:49:56+02:00 da Redazione

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