L’emergenza Covid accelera alcuni trend già in atto ma fa emergere anche nuove consapevolezze
Per 2 italiani su 3 l’emergenza Coronavirus ha modificato il modo di fare la spesa. Il 64% ha cambiato il suo comportamento d’acquisto comprando di più, ma il necessario (81%).
E’ quanto emerge da un’indagine realizzata da Havas Milan insieme a H/commerce, la nuova unit di consulenza strategica del gruppo Havas dedicata al mondo del retail e dell’e-commerce, su un campione di circa mille italiani.
QUANTO SI SPENDE – Il 49% sta spendendo meno di prima (vs il 28% che spende più di prima), ma solo metà ha ceduto ai prodotti a basso costo. Anzi, il 57% dichiara che in futuro farà più attenzione ai valori in cui il brand crede: alla sostenibilità dei prodotti (72%); al rispetto di dipendenti e lavoratori (76%); ai prodotti provenienti da filiere locali (75%) ed etiche (71%).
NUOVE CONSAPEVOLEZZE – In questa situazione affiorano nuove consapevolezze: consumare meglio, non sprecare cibo e comprare locale.
Tra i comportamenti che le misure di isolamento hanno favorito ci sono infatti: fare la spesa con borse riutilizzabili, fare la spesa direttamente dai produttori locali, abituarsi a comprare/consumare meno, abituarsi a sprecare meno cibo.
PAURA DEL CONTAGIO – Anche se le misure di sicurezza sono sufficientemente rispettate all’interno dei supermercati/negozi per l’81% del campione, il momento della spesa non è vissuto a cuor leggero: il 79% ha paura di essere contagiato dagli altri acquirenti, mentre il 76% toccando merci e carrelli. Nonostante questo, circa metà del campione si sente comunque abbastanza al sicuro all’interno dei punti vendita.
L’esperienza di spesa ha perduto per il momento ogni sua valenza edonica. Al 79% manca non sentirsi rilassato durante la spesa, mentre al 73% manca non poter andare a fare la spesa in compagnia di qualcuno.
L’E-COMMERCE – Il 49% ha acquistato di più su internet (prevalentemente per food e prodotti essenziali), una nuova pratica anche per gli over 50. Online, il 78% si è rivolto anche a food retailer diversi dal solito.
Per i prodotti non food, invece, spadroneggia ampiamente Amazon: per il 45% è stato il venditore più utile in questo periodo.
Il 69% ha invece riscoperto i piccoli negozi di quartiere e premiato i piccoli attori locali che hanno offerto vendita online.
ASPETTATIVE FUTURE- Per il 46% la personale situazione economica peggiorerà al termine dell’isolamento; per il 35% rimarrà invariata mentre per il 13% sarà molto peggiore. Solo il 6% crede che migliorerà.