Il nuovo scenario ha visto modificarsi il concetto di community, sottolinea Mintel, migrate online così come tante necessità quotidiane, dalla spesa al lavoro. Alle marche tocca trovare il giusto equilibrio
La pandemia ha accelerato molti mutamenti già in atto e tra questi, secondo l’istituto di ricerche Mintel, anche la tendenza all’isolamento sociale. Concetti come comunità, connessione e interazione sono diventati più importanti di prima man mano che le persone – di ogni età, cultura e gruppo sociale – subivano isolamento e solitudine, con alcune implicazioni per le marche, cui sempre più spesso i consumatori hanno chiesto supporto.
Il nuovo scenario ha visto modificarsi il concetto di community, sottolinea Mintel, migrate online così come tante necessità quotidiane, dalla spesa al lavoro. Secondo gli analisti dell’istituto di ricerche, alle marche tocca trovare il giusto equilibrio nel sostegno alle connessioni che si creano online senza però cercare di utilizzare questo supporto come una “piattaforma” per vendere prodotti e servizi. Se durante il lockdown l’obiettivo delle brand poteva essere rendere le interazioni remote il più “umane” possibile, ora ciò di cui le persone possono aver bisogno è un aiuto per riconnettersi con le comunità fisiche.
Mintel ha raccolto una serie di esempi, dal programma ‘Neighbors Helping Neighbors’ varato dal social Nextdoor con Walmart – durante la quarantena qualcosa di simile è stato fatto anche in Italia, da Coop e da molte amministrazioni pubbliche – utilizzando l’app della catena della grande distribuzione, alla collaborazione tra Nike e la non profit britannica ukactive Kids per coinvolgere i pre-adolescenti in sessioni di ginnastica.
Linguaggio e cura. Le pressioni di una pandemia sono molteplici, segnala Mintel, e con effetti non dissimili a quelli della sindrome da stress post-traumatico che impongono alle brand di mantenere un approccio di premura e attenzione, adeguando il linguaggio. “La normalità è cambiata”, sostiene Mintel suggerendo che difficilmente i consumatori torneranno ad accettare una relazione top-down con i marchi, anzi saranno ancora più esigenti in fatto di trasparenza.