L’Italia del calcio fuori dai Mondiali in Qatar non significa un calo drastico per gli investimenti pubblicitari, ma il decremento è indubbio.
All’indomani dell’esclusione della Nazionale dalla Coppa del Mondo FIFA, Guido Surci, Chief Sport & Intelligence Officer di Havas Media Group, con la sua squadra ha calcolato un minore introito di 60 milioni di euro, tra calo della domanda e dell’offerta, dato che gli editori partiranno con listini più bassi.
“Storicamente, negli anni pari grazie ai grandi eventi sportivi il mercato pubblicitario è sempre stato più brillante, certo, l’Italia fuori dai Mondiali non comporterà un calo drastico, ma il decremento c’è”, commenta.
Si tratta di poco meno di 1 pp rispetto al totale degli investimenti, in un mercato che prima della guerra in Ucraina si stimava – nonostante i maggiori costi di incrementi e materie prime – in crescita del 5% rispetto al 2021.
La cifra di 60 milioni è più o meno pari a quella stimata nel 2018, altra esclusione della Nazionale dai Mondiali di Calcio, sebbene allora valesse in proporzione al mercato un po’ di più, circa l’1,4% del totale investimenti in Italia.
Per Surci l’appuntamento in Qatar poteva rappresentare per gli investitori italiani un’opportunità di investire in autunno quello che molto probabilmente non investiranno adesso. “Certo, in termini di audience sarà comunque un appuntamento importante, anche se non fermerà il paese”, aggiunge Surci. “Da inguaribile ottimista mi auguro che qualche investitore pubblicitario deciderà di investire in altro modo e in un altro momento”.