Paolo Iabichino, direttore creativo e fondatore, insieme a Ipsos Italia, dell’Osservatorio Civic Brands, firma la prefazione di ‘Brand Activism. Dal purpose all’azione’ (Hoepli), ultimo lavoro di Philip Kotler scritto a quattro mani con l’imprenditore Christian Sarkar.
“Sono trascorsi dieci anni dalla pubblicazione di Invertising – scrive Iabichino nella prefazione – e forse oggi i tempi sono maturi per fare questo mestiere in maniera più consapevole. Se non altro perché oggi moltissimi sentono l’urgenza di alcune tensioni sociali e culturali che non possono più aspettare. Hanno fallito gli stati, i governi, le religioni, le ideologie. Brutto a dirsi ma è così. Imprenditori, amministratori delegati – di piccole, medie, grandi realtà – e manager possono agire per creare qualcosa di estremamente utile per piccole, medie o grandi comunità”.
Per Iabichino ‘Brand Activism’, è un libro quanto mai urgente, dopo la crisi dei subprime e in mezzo a quella prodotta da covid-19, in cui “professionisti di lungo corso provano a indicare una direzione operativa, dove si può essere progressisti o regressivi, purché ci si assuma la piena responsabilità delle proprie azioni”.
Una responsabilità che parrebbe esser chiesta soprattutto dalle generazioni più giovani e che ha comunque riflessi sulle performance economiche: secondo il Reputation Institute un aumento di 5 punti della Corporate Responsibility è correlato a un aumento dell’intenzione di acquisto dell’8%; un aumento dell’advocacy del 7,4%; un aumento della capacità di resistenza alle crisi del 4,7%; un aumento della fiducia del 6% e un aumento della capacità di attrarre i talenti migliori del 5,1%.