La scomoda verità espressa da Jake Dubbins, co-chair del Conscious Ad Network
Mercoledì 6 gennaio una delle prime azioni intraprese da molti marketer è stata il blocco degli annunci pubblicitari vicino alla cronaca dell’assalto a Capitol Hill per proteggere la brand safety.
Jack Dubbins, managing director dell’agenzia Media Bounty e co-chair del Conscious Ad Network (CAN) ha invece messo nero su bianco una scomoda verità: molti investimenti pubblicitari hanno finanziato la disinformazione che ha acceso i fuochi di Capitol Hill. La sua opinione (qui il testo integrale su The Drum) è che per quanto incredibili siano apparsi a molti i fatti di Washington, erano invece del tutto prevedibili.
“Per anni, teorie della cospirazione, disinformazioni e bugie sono state ottimizzate dagli algoritmi e serviti alle persone in continuazione”, arrivando a costruire universi alternativi per alcuni individui, una “pandemia di disinformazione”, “disinformazione a livello industriale, molta della quale viene monetizzata”. Per questo Dubbins esorta a una rigorosa “due diligence” degli investimenti pubblicitari e a chiedersi dove la propria pubblicità appare, senza commettere l’errore delle fatidiche blocklist, quelle sì che fanno perdere ricavi fondamentali alla stampa di qualità.
“Le notizie, in generale, sono un buono spazio dove fare pubblicità. I siti dei suprematisti bianchi no. I danni fatti online sono diventati danni reali e una minaccia diretta alla democrazia. È ora che tutti si facciano avanti”.
Conscious Advertising Network è una coalizione di oltre 70 organizzazioni lanciata nel 2018 con l’obiettivo di portare più etica nel mondo della pubblicità educando gli inserzionisti a essere più ‘consapevoli’ dell’impatto che hanno sul mondo. Prima holding company ad aderire Havas Media Group.