Si conclude la rubrica settimanale dedicata alla social tv che in questi mesi l’agenzia media MEC ha pubblicato su Brand News. Nonostante i numeri divergano ancora molto da quelli delle metriche tipiche del mezzo tv, l’analisi ha rilevato numerosi fattori interessanti, come le dinamiche di interazione, gli argomenti e le piattaforme funzionali a massimizzare il coinvolgimento dei brand. Julian Prat, ceo strategy officer di MEC, ha evidenziato gli highlight del monitoraggio continuativo del fenomeno
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L’attività di monitoraggio continuativa del fenomeno Social Tv in Italia ha permesso a MEC di individuare le evidenze più rilevanti per comprenderne le dinamiche e sfruttarne le implicazioni sul planning.
Tipologia di programma.
Le tipologie di programma più commentate sono i talent, e, più in generale, quelle incentrate su una competizione, che ottengono quasi il 60% delle citazioni tra le trasmissioni più discusse. È il caso di X Factor, una produzione pensata per essere un evento anche sui social, come dimostra il successo delle pubblicazioni dei profili ufficiali, di giudici e ospiti. Anche per i talk show e gli approfondimenti politici (che totalizzano quasi il 20% del totale messaggi) i social network rappresentano il canale attraverso il quale esprimere la propria opinione e interagire con i contenuti televisivi. Sono gli editori stessi a favorire i commenti del pubblico, lanciando diversi hashtag per decidere chi abbia ragione durante un dibattito (Announo) o scegliere/indovinare il look del presentatore (Le Iene).
L’attività online veicola inoltre l’attenzione del pubblico secondo nuove direttrici. Contrariamente a quanto succede per gli ascolti televisivi, infatti, i break pubblicitari rappresentano un momento in cui le interazioni crescono rispetto alla media (di circa 8 punti percentuali nelle trasmissioni di maggior successo). Nel caso dei Talk Show e degli approfondimenti politici questo incremento supera il 35%.
Quale Social?
La Social TV è un fenomeno che viene spesso associato a Twitter per 2 motivi: la natura pubblica dei tweet e il loro “ciclo di vita”, che vede nel real-time la sua ragion d’essere. Dall’inizio della nuova stagione televisiva, dallo scorso settembre, abbiamo potuto constatare come Twitter raccolga infatti più dell’85% delle pubblicazioni riferite ai contenuti tv analizzati.
Naturalmente il peso di ogni social varia da trasmissione a trasmissione. Per Le Iene, ad esempio, circa la metà delle citazioni durante l’on-air avviene attraverso Facebook. Anche altri programmi puntano parecchio sulla piattaforma di Zuckerberg (Tale e Quale Show, Squadra Antimafia-Palermo Oggi), sfruttando al meglio il proprio profilo ufficiale. E’ quindi opportuno sviluppare la comunicazione in entrambi gli ambienti in funzione della conoscenza della propria target audience e delle sue abitudini multimediali. P
er ottimizzare l’engagement del pubblico è stato dunque necessario esaminare il trend delle interazioni riferite a tipologie di programmi simili e isolarne le caratteristiche peculiari. Per le serie tv, ad esempio, il finale dell’ultima puntata genera un’attività notevolmente superiore alla media e un post event che spesso supera l’on air stesso (per esempio: Braccialetti Rossi / Che Dio ci aiuti)
Catturare l’attenzione degli utenti.
E’ evidente come i numeri della Social Tv non siano ancora significativi se confrontati alle metriche con cui si è soliti misurare le performance televisive. I social network non vanno perciò considerati come un’estensione del mezzo televisivo, non bisogna cioè intenderli come un semplice strumento per aumentare la copertura; bisogna invece sfruttare la capacità dei contenuti tv di catturare l’attenzione degli utenti delle piattaforme social.
Individuare i topic e i momenti in cui è maggiore la partecipazione degli utenti consente cioè di massimizzare l’attività e moltiplicare le possibilità di interazione con i contenuti proposti dai brand.
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