Si è aperto ieri Linkontro , l’appuntamento annuale di Nielsen che riunisce la business community dei consumi
SANTA MARGHERITA DI PULA – Migliora la fiducia degli italiani, confermando un trend che prosegue dal primo trimestre 2013, ma i consumi nel 2016 sono in calo. Anche a fronte di un piccola ripresa delle promozioni, avviate dalle aziende dopo la frenata dell’anno scorso. Sono segnali contrastanti, come ci hanno ormai abituato questi anni, quelli che arrivano da Nielsen. Durante il consueto appuntamento annuale in Sardegna, di fronte a una platea composta dalla business community dei consumi, Giuseppe Fantasia, a.d. di Nielsen Italia, ha illustrato i segnali del mercato.
Aumenta la fiducia ma il potere di acquisto è basso
L’ultimo trimestre ha confermato la ripresa della fiducia, anche se a livello europeo siamo ben lontani dai livelli di ‘quasi ottimismo’ di Gran Bretagna e Germania. “La prospettiva lavorativa migliora- ha detto Fantasia – ma finanziariamente gli italiani non si sentono ancora sicuri. Il 79% infatti non ritiene che sia ancora il momento per fare acquisti e il 24% non ha denaro disponibile dopo aver soddisfatto i bisogni essenziali”. E comunque, il 35% degli italiani dichiara che ultimate le spese essenziali, si cerca di risparmiare mettendo da parte quel che rimane.
L’andamento dei consumi, Italia a 2 velocità
Per quanto riguarda i consumi, dopo un 2015 che ha segnato +0,1% (+1,5% largo consumo confezionato, -0,9% fresco peso variabile, -4,3% non food), il primo quadrimestre 2016 ha registrato un calo del 1,1% (-0,2% largo consumo confezionato, -3,3% fresco, -2,4% non food). A livello merceologico in questi primi 4 mesi crescono solo il fresco (che sta registrando una crescita sul confezionato) +1,6% e pet +0,1%.
Nielsen però avverte: “I risultati sono il frutto di una media tra due Italie. Cresce ancora infatti la forbice tra la spese delle famiglie del Sud (-1,9%) e Centro Sud (+0,7%), tra basso reddito (-9,1%) e medio (+2,2%) e alto (3,5%), tra R.A. under45 (-4,5%) e +45 (+2,9%).
A fronte di questa flessione, le marche hanno ripreso ad utilizzare la pressione promozionale (anche se la tendenza generale è quella di cercare di calmierarla): la sorpresa e che a fronte di +9% di referenze in promo, le vendite promozionali a valore hanno registrato un -0,8%.
La spesa dei giovani, una tendenza già attuale
Sui giovani si è poi soffermato Fantasia evidenziando come siano proprio loro a indicare quelli che saranno i consumi di domani. Attualmente la loro spesa è sopra la media per quanto riguarda i consumi meno tradizionali, maggiormente orientati al benessere e alla praticita, come il pesce surgelato (sottomedia su carni bovine e suine) ma anche la carne surgelata, snack salati, paste semilavorate, birra (sottomedia sul vino), ortaggi surgelati, pasta fresca, primi piatti pronti. “Consumi dunque da tenere d’occhio – ha aggiunto Fantasia – perche sempre di piu’ innovazione ed esperienza, non solo quella garantita dal prodotto ma anche sul punto vendita, sono importanti”.
L’identikit dei prodotti e dei negozi vincenti
Quattro sono le aree imprescindibili per un prodotto di successo: Gusto, Servizio, Benessere, Naturali. Quali dunque i trend di questi primi 4 mesi? Il gluten free segna +29% i piatti pronti freschi +31,2%, spuntini e tramezzini +35%, frutta fresca +8,6%, zuppe pronte +41%, bio +20%.
Mentre per quanto riguarda i negozi, quelli vincenti devono puntare su shopping experience, prodotti freschi, comunicazione, offerta innovativa, tecnologia.
E nel momento in cui migliorasse la situazione economica, gli italiani hanno affermato che le prime spese che vorrebbero fare, tra quelle su cui hanno risparmiato maggiormente fino ad ora, sono nell’ordine: i weekend e le vacanze, auto, prodotti meno economici di largo consumo, intrattenimento fuori casa, abbigliamento.
Innovazione in comunicazione per essere più efficaci
Per Giuseppe Fantasia, l’utilizzo della leva di comunicazione è sottoutilizzata dalle aziende del largo consumo. “Non mi sto riferendo al solo investimento adv, ma a una comunicazione che vada incontro alle esigenze dei consumatori, e quindi innovare con un pack più piccolo ad esempio. Ma innovazione è anche un uso diverso dei media: ad esempio una sinergia combinata tra presidio del web, anche attraverso il native advertising in una logica di appetibilita’ da parte dei motori di ricerca, e la tv. In modo che, dopo aver visto lo spot, gli spettatori possano trovare in rete quello che le azienda vuole davvero comunicare”.
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