Senza considerare gli ott, il mercato pubblicitario italiano nel primo trimestre segna -3,5%
Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di marzo flat rispetto allo stesso periodo del 2018, portando la raccolta nel trimestre a -0,2%, in flessione di circa 4,2 milioni di euro.
Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento nel periodo gennaio – marzo si attesta a -3,5%.
“La recente pubblicazione dei dati provvisori di crescita del PIL del primo trimestre segna l’uscita tecnica dalla recessione con una crescita tendenziale del +0,1%” – spiega Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen. “Si tratta di una crescita flebile, dovuta al saldo import-export e non alla dimensione dei consumi, a cui si lega l’andamento del mercato pubblicitario, che per il primo trimestre consolidato dell’anno prosegue la sua crescita zero”.
Relativamente ai singoli mezzi, la TV cala nel singolo mese dell’1,2% e chiude il trimestre a -2,7%. Nei 3 mesi hanno un saldo positivo solo Sky (+0,5%, con una raccolta di 119,9 milioni di euri) e La7 (+5,3% con raccolta di 42,5 milioni di euro). Mediaset perde il 4,8% (raccolta di 514, 3 milioni, contro i 540 del 2018) mentre la Rai è in tenuta (-0,9%). Segno negativo anche per Discovery (-2%).
Sempre in negativo i quotidiani, che a marzo perdono il 10,7%, consolidando il periodo cumulato gennaio-marzo a -12,2%. Stesso andamento per i periodici, sia nel singolo mese che per il trimestre, con cali rispettivamente del 18,7% e 13,1%.
La radio cresce dell’0,8% a marzo e chiude il trimestre in parità (0,4%).
Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nel primo trimestre dell’anno chiude in positivo a +8,7% (+3% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet).
Il cinema è in crescita del 20,8%, mentre il segno è leggermente negativo per GoTv (-0,2%) transit (-0,3%). Sempre in negativo l’outdoor (-7,2%).
Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 10 in crescita, con un apporto di circa 54 milioni di euro. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti. Alla buona performance di tempo libero (+18,2%), farmaceutici (+7,5%) e finanza (+25,6%), si contrappongono i cali di distribuzione (-4,3%), automobili (-11,0%) e telecomunicazioni (-21,7%). Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnala il buon risultato in termini di investimenti pubblicitari di finanza (+25,6%), elettrodomestici (+26,3%) e informatica (+99,2%).
“La crescita zero del mercato pubblicitario è la risultante di un andamento estremamente polarizzato dei settori, con crescite importanti in valore assoluto di finanza, tempo libero e farmaceutico e una significativa frenata di automobili, telecomunicazioni e abitazione, per citarne altri” – conclude Dal Sasso. “Il risultato dei prossimi mesi sarà fortemente influenzato dalle performance di quei mercati che nella prima parte dell’anno non hanno mostrato dinamismo: un primo segno positivo viene dalla crescita delle immatricolazioni delle auto nel mese di aprile (+1,5%) dopo tre mesi in negativo, così come dalle previsioni di crescita del 2% del mercato delle abitazioni. In ogni caso, sarà un anno segnato da crescite flebili, la cui dimensione sarà da valutare anche in funzione dei segnali derivanti dai singoli mercati”.