Dopo il lancio in Francia di Gold Circle, app di proprietà di Datintech e che ha ottenuto l’interesse di Dentsu France, BrandNews ha chiesto a Silvio Siliprandi, fondatore della start-up innovativa Hoda che nel 2018 ha lanciato l’app Weople, quali siano similitudini e differenze tra le due proposizioni, considerato che fino a oggi Weople è rimasto un unicum sulla scena europea.
Apparentemente, le due app sembrano entrambe una sorta di conto corrente dei dati personali, ma le logiche dei due aggregatori sono decisamente differenti.
Gli scopi sono di sicuro diversi: Gold Circle dichiara, quasi apertamente, di voler approfittare della deprecazione dei cookie prossima ventura offrendo alle aziende l’accesso a dati di prima e seconda parte, mentre Weople conta sul cookie-less e vuole facilitare la portabilità dei dati aiutando le persone a capirne il valore e a condividerli in modo consapevole con le aziende ottenendo qualcosa in cambio.
“Rispetto a Weople, il servizio di Datintek non menziona la possibilità di attivare i propri diritti GDPR sui dati e/o la valorizzazione consapevole, diretta, personale e protetta dei dati stessi”, dice Siliprandi che rileva l’assenza di un’idea di community come protagonista del marketing digitale e della creazione di servizi a valore aggiunto per le persone.
Per il fondatore di Weople, Gold Circle ha alcuni tratti interessanti, come la possibilità di devolvere a ONG i premi accumulati e la definizione degli obiettivi di spesa.
“La similitudine è con una delle cose che vogliamo fare anche noi, ovvero l’offerta personalizzata, ma è ‘superficiale’, per così dire: noi vogliamo cambiare il business model per cui a guadagnare dall’invio di comunicazioni o dall’intermediazione delle offerte è sempre un terzo, solitamente un’azienda”, aggiunge Siliprandi. “Noi vogliamo portare un cambiamento dimostrando che le persone, organizzandosi grazie al digitale, possono essere protagoniste valorizzate e non solo oggetto del marketing, puri consumatori e basta”.