I messaggi contro la censura di Edward Snowden, Ai Weiwei e delle Pussy Riot saranno diffusi domani sui computer dei 50 milioni di utenti del software che blocca la pubblicità
Domani, Giornata contro la censura online, gli utenti del software di adblocking AdBlock vedranno sui propri browser l’insolita presenza di alcuni banner pubblicitari comparire al posto di quelli che normalmente vengono eliminati. Sono firmati Amnesty International e contengono messaggi di persone che la censura di diversi Stati (USA, Cina, Russia) ha provato a ridurre al silenzio: Edward Snowden, Ai Weiwei e le Pussy Riot.
Il primo dice ad esempio “Anche se non hai fatto nulla, sei osservato e registrato”. L’artista cinese invece afferma che “Senza la libertà di parola non si è in un mondo moderno, ma in uno barbarico” mentre una delle musiciste russe “Le autorità non si limitano a usare le manette e gli arresti, ma anche attacchi mediatici”. L’ente ricorda inoltre che molti altri stati dispongono di sistemi per spiare le comunicazioni mentre altri limitano la libera espressione con leggi ad hoc.
Gabriel Cubbage, CEO di AdBlock, ha spiegato il senso dell’operazione sul blog dell’azienda: “Vi mostreremo solo per oggi i banner di Amnesty International perché crediamo che gli utenti debbano prendere parte alla conversazione sulla privacy online. Domani questi spazi saranno di nuovo vuoti. Ma prendetevi un attimo per riflettere sul fatto che in un mondo sempre più guidato dall’informazione, quando il vostro diritto alla privacy è minacciato, la libera espressione rimane un vostro diritto”.
Oltre agli Stati, Amnesty International si rivolge anche alle aziende tecnologiche invitandole a resistere alle pressioni governative e a promuovere tecnologie come ad esempio quelle per criptare i testi, sottolineando che anche loro fanno ormai parte del problema come ha dimostrato il caso Apple-FBI.
