Perché quando una donna si arrabbia finisce per doversi esprimere usando attributi maschili?
In realtà anche le parolacce più comuni sono l’ennesimo aspetto, radicato nella società e nel linguaggio, che continua a rafforzare il gender gap, racconta la campagna #SwHerWords (gioco di parole che unisce ‘swear’, imprecare, al pronome femminile ‘her’) lanciata da M&C Saatchi Milano in occasione della festa della donna.
In un Paese che ama il linguaggio scurrile, sembra scontato potersi arrabbiare. Eppure è solo un altro della lunga lista di diritti che le donne non hanno. Perché per poterlo fare è necessario ricorrere ad epiteti maschili, come se solo gli uomini potessero provare un fastidio fisico ed esprimerlo.
Con un’attivazione Social & PR, caratterizzata da un linguaggio apparentemente leggero, l’agenzia ha lanciato le #SwHerWords, una serie di parolacce al femminile per dimostrare come anche solo delle semplici parole siano un diritto irrinunciabile. Soprattutto quando è necessario arrabbiarsi per far valere i propri diritti.
La campagna è stata lanciata dai canali social dell’agenzia attraverso post, stickers e t-shirt personalizzate. All’operazione hanno partecipato con entusiasmo molti influencer.
CREDITS
M&C SAATCHI
Executive Creative Director e Partner: Luca Scotto di Carlo e Vincenzo Gasbarro
Copywriter: Beatrice Galli, Sofia Sasso
Art Director: Giulia Richetta, Camilla Vanadia
Account Manager: Roberta Cerutti
Social Media Strategist & Supervisor: Stefania Zulian
Social Media Manager: Beatrice Pirisi, Alice Zatti
Ceo of PR: Francesca Noseda