Il magazine ha appaiato tre agenzie pubblicitarie ad altrettante realtà dell’attivismo per sviluppare in modo coerente i temi del gender gap nelle retribuzioni, di cosa sia oggi il femminismo e degli stereotipi
Si chiama ‘Rebranding Feminism’ il progetto lanciato da Elle Uk che punta a ripensare il concetto di femminismo e le sue battaglie nell’anno 2013. Parla di stereotipi, della forbice tra le retribuzioni maschili e quelle femminili a parità di lavoro, di cosa voglia dire oggi essere femminista e del perchè la maggior parte delle donne non si riconosca in questa definizione. L’aspetto interessante del progetto è che passa attraverso il linguaggio della comunicazione, con il coinvolgimento di tre agenzie pubblicitarie e di tre realtà del femminismo militante.
Ad esempio l’agenzia Mother ha realizzato il soggetto ‘Make Them Pay’ sull’ineguaglianza delle retribuzioni con il magazine The Feminist Times.
L’agenzia Brave ha invece sviluppato insieme all’attivista Jinan Younis il tema ‘Feminism For Everyone’ per dire alle donne che essere ‘femministe’ non vuol dire legarsi a posizioni estreme.
Wieden & Kennedy ha invece sviluppato il tema ‘I’m A Woman And…’ insieme alle fondatrici del blog satirico Vagenda, Holly Baxter e Rhiannon Lucy Cosslett, sulla montagna degli stereotipi di genere.
Oltre al progetto di comunicazione, il numero di novembre in edicola da domani ha dedicato al tema il servizio di copertina con protagonista Natalie Portman, una serie di azioni sui social media e un’installazione interattiva nella vetrina degli uffici di W+K.
E Mother lancia ‘Project Bush’ contro la dittatura della ceretta…
Ispirata dal progetto ‘Rebranding feminism’, Mother London ha avviato a titolo personale l’iniziativa Project Bush focalizzata sul tema della possibilità di scegliere, per una donna, a dispetto delle convenzioni socio-culturali. In questo caso, scelta applicata al gesto della depilazione delle parti intime, che soprattutto le più giovani vedono come non derivante da una libera scelta ma come ordine naturale delle cose a cui sottostare senza discutere.
L’agenzia giovedì organizzerà uno shooting con la fotografa Alisa Connan dove chi vorrà potrà farsi ritrarre il pube, depilato o meno che sia, scatti anonimi che verranno esposti in un evento con mostra e dibattito all’interno degli uffici della società.
L’idea è scatenare il dibattito, che su Twitter è già piuttosto acceso (hashtag #projectbush). Tra curiosità e sconcerto, fan e detrattori, il dubbio che emerge dalle conversazioni online è che la trovata porti poco alla causa femminista, oltre all’ovvio clamore per i prossimi due giorni. Ma che potrebbe essere utile all’agenzia nel caso volesse proporsi a clienti come Dove.