La campagna è in pianificazione da questo mese con OOH sulla città di Milano – con una station domination nella fermata Loreto – oltre a centinaia di affissioni in giro per la città
In questi giorni la svedese Storytel ha spento la sua prima candelina italiana e per festeggiare lancia un progetto di comunicazione che si svilupperà durante i prossimi mesi e che ha al centro l’importanza dell’ascolto.
Storytel non crea semplicemente audiolibri, crea storie. E una storia, quando viene raccontata correttamente, non è mai solo una sequenza di parole: è una narrazione in grado di farci vedere mondi nuovi e, spesso, di arricchirci di conoscenza. Nasce seguendo questo filo rosso la campagna di comunicazione ideata in collaborazione con Dude per quanto rigurada la creatività e Personal Media per la pianificazione.
Diversi i soggetti che saranno protagonisti di questa campagna, che vedrà sempre e comunque protagonisti gli audiolibri, come veicolo di un messaggio sociale: “Se ci dicono di stare zitte, è il momento di farci ascoltare”, a partire dal “Manuale per ragazze rivoluzionarie” di Giulia Blasi (Rizzoli) su Storytel. “Per mettere a tacere la Mafia, ascolta chi non ha paura di parlarne.”, ad esempio con l’ascolto de “L’agenda rossa di Paolo Borsellino” di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza (Chiarelettere).
La campagna per il servizio di streaming di audiolibri e ebook partirà dal primo luglio con ooh sulla città di Milano – con una station domination nella fermata Loreto, oltre a centinaia di affissioni in giro per la città.
Tra gli sviluppi di questa campagna anche una grande installazione in Piazza XXV Aprile a Milano, dal 12 al 18 luglio: sono stati scelti alcuni temi sociali “caldi” per il panorama italiano e internazionale, a ognuno di questi è stato associato un oggetto simbolico e un audiolibro o podcast che racconti il tema, dando la possibilità a tutti i visitatori di ascoltare tracce del catalogo Storytel. Per ogni oggetto un nuovo significato e una nuova opportunità: quella di raccontarsi e raccontare una nuova storia. Un pezzo di legno di un barcone impiegato nell’immigrazione clandestina associato all’ascolto di “Furore” di John Steinbeck (Bompiani) può raccontarci la storia di che cosa voglia dire oggi essere un migrante; un comune outfit femminile può raccontare la preoccupante situazione dei femminicidi in Italia e nel mondo, attraverso le parole di Stieg Larsson in “Uomini che odiano le donne” (Marsilio); una mazza proveniente da un corteo di estrema destra racconta invece il riemergere di pezzi di storia di nuovo attuali, e lo fa con Antonio Scurati e il suo “M. Il figlio del secolo” (Bompiani).