Al Mobile World Congress la telefonia in senso stretto è ormai solo una minima parte dell’enorme mole di prodotti, settori e mercati influenzati dall’evoluzione mobile. Antonio Montesano, Head of Digital di OMD, ha esplorato l’evento e ci ha raccontato di idee e tecnologie che suggeriscono la direzione in cui il mondo – abitudini, consumi, intrattenimento, insomma la quotidianità stretta – sta cambiando
I confini del mobile sfumano nei campi più diversi al Mobile World Congress che si è tenuto la scorsa settimana a Barcellona. «Il Mobile World Congress è un eccezionale posto per raccogliere stimoli e idee e osservare le nuove frontiere del digitale. Non solo tecnologie utili per il nostro lavoro in agenzia ma, ascoltando i venture capitalist, anche prospettive su come potranno evolvere interi settori» ci ha spiegato Antonio Montesano, Head of Digital di OMD. Secondo Montesano tre sono i temi chiave per esplorare l’evento: 5G, intelligenza artificiale, realtà virtuale e realtà aumentata.
5G. «Le tecnologie 5G permetteranno di aumentare sempre di più la velocità delle connessioni in mobilità, soprattutto pensando al mondo dell’internet of things, auto connesse in testa. La conferenza con i tre venture capitalist – Benedict Evans di Andreessen Horowitz, Chris Rogers di Lumia Capital, Matthieu Baret di Idinvest Partners – ha definito i trend di domani, non del mobile in quanto tale ma di tutto l’ecosistema interconnesso. Pensiamo ad esempio alle auto connesse: non ci saranno quasi più incidenti, quindi non ci sarà più bisogno dell’assicurazione auto. O alle città di oggi, che dall’ ‘800 in poi sono state disegnate in funzione delle automobili e dei parcheggi. Il tessuto cittadino dovrà essere completamente ridisegnato».
INTELLIGENZA ARTIFICIALE. «Le soluzioni di intelligenza artificiale sono sempre più diffuse e lo vediamo nei sempre più numerosi chatbot per le app di instant messaging. Tantissime società stanno sviluppando piattaforme che offrono soluzioni chiavi in mano agli sviluppatori.
Sono bravissimi ad esempio gli italiani di Hutoma, premiati con il 4YFN (Four years from now) Awards nella categoria IoT: con la loro piattaforma di speech recognition – utilizzata da 2500 sviluppatori – sfidano Google e Facebook e nel case presentato hanno dimostrato che il loro sistema garantisce un’accuratezza del 90% contro il 50% di quello di Google.
Interessante anche la piattaforma di bot di Reply.io, semplicissima da usare, che velocizza con un’interfaccia drag and drop la costruzione di chatbot. O anche correYvuela che, come Momondo o Skyscanner, permette di trovare le offerte più convenienti e prenotare voli ma attraverso la chat di WhatsApp, Messenger o Telegram. Non hanno ancora raggiunto il massimo grado di fluidità e ampiezza delle opzioni disponibili ma miglioreranno, siamo solo agli inizi.
Nel campo dell’image recognition vediamo invece come un prodotto come Tracxpoint possa cambiare la routine della spesa al supermercato, dando anche ai brand la possibilità di interagire con le persone non nell’ultimo miglio, ma addirittura nell’ultimo metro. Si tratta di un carrello con agganciati una telecamera e un monitor che registrano i prodotti messi al suo interno, suggeriscono offerte e una volta finita la spesa si paga senza passare dalla cassa. L’internet delle cose è proprio questo: entra nelle cose più scontate, ma poi ti cambia la vita».
REALTA’ AUMENTATA / REALTA’ VIRTUALE. «Ne abbiamo vista di ogni genere e specie, ma forse i più sorprendenti sono stati gli Hololens di Microsoft che uniscono mondo reale e immagini in modo perfetto.
Anche Samsung ha presentato il progetto Relumino, visore che permette agli ipovedenti di distinguere meglio contorni e colori, una tecnologia che veramente ha il potere di cambiare la vita alle persone.
Sempre Samsung ha presentato dei sensori chiamati Touch on the brain che, posti intorno alla testa, stimolano impulsi nervosi per far percepire le sensazioni di caldo o freddo. Immaginiamoci l’effetto all’interno di un videogame…
Tra le altre idee interessanti non posso fare a meno di citare Broomx, proiettore per immagini a 360° che permette di creare esperienze immersive, e Tapdo, una specie di bottone per scannerizzare le impronte di ogni falange della mano e di associarle a un comando per la smart home. E’ il corpo che diventa interfaccia».