LA28, il comitato organizzatore delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Los Angeles previste nel 2028, ha presentato il logo ufficiale dei giochi, un progetto che nella sua essenza sfida il dogma dell’immutabilità dell’identità visiva.
Progettato “per essere rappresentativo dell’era digitale”, come spiegano gli organizzatori, il logo assume varianti potenzialmente infinite per riflettere lo spirito della città, la sua diversità e le sue tante anime.
Ferme restando la L e il 28, la A verrà declinata in migliaia di stili diversi, creati da atleti, artisti, creator e così via. Tra di loro ci sono già il pattinatore Adam Rippon, la snowboarder Chloe Kim, la velocista Allyson Felix, la ginnasta Gabby Douglas, l’atleta paralimpica Scout Bassett, la cantante Billie Eilish, la youtuber Lilly Singh, l’artista Steven Harrington e l’attrice Reese Witherspoon.
«Non c’è un’identità univoca che possa rappresentare Los Angeles, perché LA è così per le sue persone e i giochi LA28 vogliono esprimere questo concetto – spiega Janet Evans, Chief Athlete Officer di LA28 -. Il miglior modo per catturare la sua energia è attraverso una collezione di voci. Los Angeles è una tela infinita per realizzare i propri sogni più folli e nel 2028 migliaia di atleti verranno qui a farlo».
Tante le agenzie coinvolte nel progetto e nella comunicazione dell’evento: tra queste, senza distinzioni tra sigle grandi e piccole, basta che abbiano sede a Los Angeles, ci sono Works Collective, Stink Studios, Media Monks, Cashmere Agency, Giant Spoon insieme al team di designer di Nike.
Come spiega ad AdAge Amy Gleeson, chief marketing officer di LA28, sono state scelte per l’esperienza che hanno nel lavorare con la target audience dell’evento, le generazioni Millennial e Z. Le tante declinazioni del logo saranno un mezzo per amplificare la voce dei singoli atleti, nel quadro di una piattaforma globale di comunicazione che darà risalto alle storie individuali di vittorie, fatica, duro lavoro, delusioni, diversità e sogni.