Forte dei 200 milioni di utenti registrati del videogame Fortnite, il 60% in più rispetto allo scorso giugno, lo sviluppatore Epic Games ha annunciato il lancio del proprio store.
Proprio il successo del gioco ha permesso all’azienda di testare numerosi sistemi di pagamento e da questa esperienza, supportata da numeri impressionanti di utenti e transazioni, è nata l’idea di svincolarsi dalle piattaforme di distribuzione altrui e crearne una proprietaria che arriverà nel corso del prossimo anno.
Che non è solo un nuovo store in un mercato già affollato, ma porta con sé una caratteristica destinata a rivoluzionare il settore. L’Epic Games Store pretende per sé solo una quota pari al 12% dei ricavi lasciando agli sviluppatori l’88%. Una politica che va a vantaggio di questi ultimi dato che le piattaforme concorrenti trattengono solitamente molto di più. Nell’infografica distribuita da Epic Games si vede come Steam, lo store dello sviluppatore Valve, chieda agli sviluppatori il 30% dei ricavi lasciando loro solo il 70%. Nel caso di giochi sviluppati su motore Unreal Engine, di proprietà della stessa Epic Games, bisogna contare un ulteriore 5% di diritti a quest’ultima.
Tra l’altro, prevedendo il colpo, proprio due giorni fa Steam ha varato politiche di prezzo differenziate per i giochi che superano i 10 milioni di dollari con un modello 75%-25% e che raggiungono 80%-20% se raggiungono i 50 milioni. In ogni caso royalty superiori al 12% voluto da Epic Games, che secondo l’azienda è sufficiente a mantenere lo store, considerati i numeri di Fortnite.
La seconda novità introdotta dall’Epic Games Store è il programma Support-A-Creator che dà la possibilità agli sviluppatori di stabilire un contatto diretto con i giocatori e oltre 10mila creatori di contenuti, come videomaker su YouTube e streamer su Twitch, e remunera i creator per l’esposizione offerta ai giochi. Tim Sweeney, fondatore e ceo di Epic Games, commenta «Siamo noi stessi sviluppatori e abbiamo sempre voluto una piattaforma con condizioni economiche favorevoli e capace di connetterci direttamente con i giocatori. Grazie al successo di Fortnite ora l’abbiamo e siamo pronti a condividerlo con altri sviluppatori».