Quella avviata da Disney e Universal nei confronti di Midjourney è la prima azione legale intentata dai grandi studios di Hollywood contro un’azienda di GenAI per violazione del copyright.
Il ricorso sostiene che Midjourney abbia utilizzato e distribuito, vendendoli ai suoi utenti, immagini (e presto anche video) generati dall’IA pescando a piene mani da film e serie come ‘Star Wars’ e ‘I Simpson’ “senza investire un centesimo” e ignorando le richieste di interrompere le violazioni del copyright.
“Midjourney è il tipico free-rider del copyright e un abisso di plagio”, affermano gli studi cinematografici, definendo le azioni “calcolate e intenzionali”, e chiedendo un processo con giuria perché le azioni della società di GenAi minacciano di “sovvertire i principi fondamentali della legge statunitense sul copyright”.
Le due aziende affermano che il sito web di Midjourney “mostra centinaia, se non migliaia, di immagini generate dal suo servizio immagini su richiesta dei suoi abbonati che violano i diritti d’autore” delle loro opere.
“La pirateria è pirateria, e il fatto che un’immagine o un video che viola un copyright sia realizzato con l’intelligenza artificiale o con un’altra tecnologia non lo rende meno lesivo”, si legge nelle prime pagine della querela che definisce la condotta di Midjourney come “un’appropriazione indebita della proprietà intellettuale di Disney e Universal e minaccia di sovvertire i principi fondamentali della legge statunitense sul copyright, che guidano la leadership americana nel cinema, nella televisione e in altre arti creative”.
