IRI ha analizzato i primi dati sulle vendite degli operatori dell’ecommerce, sia quelli puri che i retailer tradizionali attivi anche nell’ecommerce, che hanno registrato un aumento del 58,3%
La psicosi da Coronavirus che ha spinto un certo numero di cittadini a precipitarsi nei supermercati ha intasato per tutta la scorsa settimana anche i retailer online di prodotti alimentari e di largo consumo. A confermare la sensazione tratta dalla prova empirica – nessuna finestra per le consegne libera a distanza di giorni – corre in aiuto IRI che ha analizzato i primi dati sulle vendite degli operatori dell’ecommerce. Nella settimana compresa tra il 17 e il 23 febbraio, all’effetto incrementale sul sell-out di ipermercati e supermercati nelle provincie di Emilia, Lombardia e Veneto coinvolte dall’emergenza, che ha visto una crescita a doppia cifra fino al 20% circa di Piacenza e all’oltre 11% di Milano, si è aggiunto un picco molto rilevante delle vendite ecommerce nel Nord-Italia.
In uno scenario in cui il canale negli ultimi mesi si era assestato intorno al 40%, la settimana in cui sono emersi i timori legati al coronavirus si è registrato un aumento del 58,3% delle vendite dei retailer on-line puri e di quelli tradizionali operanti anche nell’ecommerce.
Dai dati emergono chiare due dinamiche: l’emergenza da panico del weekend e la sostituzione del servizio a casa a vantaggio del Click&Collect (ritiro dell’ordine presso un punto vendita fisico o deposito del distributore).
A fronte di una crescita fisiologica del trend tra lunedì e venerdì, le prime notizie di allarme trasmesse dagli organi di informazione, il pomeriggio del 21 febbraio, ha prodotto un effetto immediato di impennata degli ordini verso i siti di ecommerce di largo consumo che ha interessato tutto il fine settimana, raggiungendo addirittura un +101% sabato 22.
In un contesto di incertezza, al fine di recuperare il più presto possibile il prodotto ordinato on-line, molti consumatori hanno optato per il ritiro presso il punto vendita (Click&Collect) che ha conseguentemente registrato tassi di incremento sopra ogni possibile aspettativa e molto superiori al trend già positivo degli ultimi mesi e della prima parte della settimana stessa.
“E’ degno di rilievo come, in situazioni di emergenza, il consumatore abbia fatto ricorso a tutti gli strumenti che la tecnologia e gli operatori del canale hanno messo a disposizione: infatti domenica 23 febbraio i carrelli dei prodotti di largo consumo acquistati on-line e ritirati direttamente nei negozi sono stati più del doppio (+205,4%) rispetto all’anno precedente, passando da un incidenza media del 6% ad oltre il 14% del totale delle vendite”- ha commentato Angelo Massaro, ad di IRI Italia.