Non è uno scherzo, ma un modo per dimostrare – non senza un certo divertimento – gli investimenti del brand di Reckitt Benckiser nell’innovare i modi per alleviare il dolore delle persone
Probabilmente lo sapevate già da soli, senza dati né dichiarazioni di luminari a certificarlo, che ogni tanto una sana imprecazione fa un gran bene.
A sostenere quello che sappiamo già per provata esperienza, c’è ora una ricerca sponsorizzata da Nurofen. No, non è uno scherzo, ma un esperimento scientifico condotto con tutti i crismi che si presta benissimo per il suo effetto comico e il vissuto condiviso che evoca a campagna di comunicazione, a cura di McCann London. Il senso è dimostrare – non senza un certo divertimento – gli investimenti del brand di Reckitt Benckiser nell’innovare i modi per alleviare il dolore delle persone.
Dunque, è successo che Nurofen ha chiamato un gruppo di scienziati, inclusi uno psicologo e un lessicografo, a valutare quanto le imprecazioni aiutino a superare il dolore, saggiando il potenziale di quelle tradizionali e compandolo all’effetto di parole inventate ma foneticamente simili. L’esperimento è stato condotto con l’aiuto di volontari, che hanno immerso la mano in acqua gelata, saggiando la propria tolleranza al dolore.
Alla fine dell’esperimento è venuto fuori che un’infilata di imprecazioni ben assortite aumentano di circa il 33% la tolleranza al dolore. Per i succedanei, le parole inventate, c’è poco da fare perché non hanno alcun potere evocativo. Alla peggio, c’è sempre il comodo e più discreto ibuprofene.