LuxHub, sigla globale di Havas Media per il mondo del lusso, ha rilasciato il suo primo report sulle tendenze globali nel retail del lusso. Al centro dell’evoluzione emergono la personalizzazione degli acquisti, la forte crescita dell’abbigliamento maschile, la comunicazione one-to-one
Far evolvere i touch point, puntare sulla personalizzazione degli acquisti online, esplorare nuovi mercati, sfruttare il recente boom degli acquisti di abbigliamento maschile, sfruttare a proprio vantaggio l’evoluzione dei media: queste alcune delle evidenze messe in luce dal primo report sulle tendenze globali nel retail del lusso rilasciato da LuxHub, la sigla di Havas Media specializzata nel lusso.
Per Isabelle Harvie-Watt, Global CEO di LuxHub, ci sono evidenti implicazioni dal punto di vista della comunicazione: “i brand del lusso avranno bisogno di promuovere una comunicazione indirizzata al singolo cliente che trasmetta un senso di esclusività e di creare eventi per portare i consumatori sul punto vendita”, sottolinea Harvie-Watt, senza dimenticare la tecnologia – a cominciare dai dispositivi mobili di chi acquista dall’estero – e di monitorare l’influenza della generazione Millennial.
Tre assi evolutivi. Per soddisfare i bisogni dei clienti del lusso il retail ha a disposizione tre assi: il canale digitale, che servirà a guidare la ricerca e il riassortimento dei prodotti; i negozi fisici, che cercheranno di offrire ai clienti esperienze sempre più personalizzate e soluzioni in grado di valorizzare il tempo del cliente; l’intrattenimento, come elemento chiave per migliorare l’esperienza.
Nuovi mercati. La fragile ripresa economica in Europa e il rallentamento di Cina e Russia fanno emergere nuovi mercati come l’Africa: Zegna, MAC e Hugo Boss hanno già aperto i loro negozi a Lagos, in Nigeria.
Turisti per shopping. I brand del lusso, soprattutto in Europa, contano sui turisti stranieri per realizzare oltre la metà delle vendite (60% in UK, 55% in Francia, 50% in Italia), con importanti implicazioni per quanto riguarda mobile, geolocalizzazione e multi-linguismo.
Media brand. Se da una parte periodici, quotidiani e TV diventeranno la nuova vetrina digitale permettendo ai consumatori di acquistare direttamente dalle pagine editoriali, dall’altra i brand del lusso diventeranno essi stessi progressivamente canali media, producendo contenuti ben più ricchi degli attuali, arrivando persino a offrire canali a pagamento con informazioni esclusive e di alta qualità. La sfida è riuscire a creare esperienze davvero personali, rilevanti e che non abbiano il sapore di un dejà vu.
Uomini in prima linea. Il mercato dell’abbigliamento maschile ha segnato una crescita del 150% in più rispetto a quello femminile, anche grazie agli under 35, i Millennial, che hanno un senso estetico moderno e una profonda conoscenza del mondo digitale. Una generazione che il lusso deve tenere d’occhio per fidelizzare i migliori clienti di domani.
Esclusività. Dopo aver tentato di espandersi e coprire tutte le possibili gamme di domanda, il lusso si polarizza: da una parte le marche più accessibili, dall’altra quelle ultra-esclusive. La comunicazione dovrà essere coerente con le strategie della marca.