Con un poster che ricalca lo stile delle campagne Dove mettendo in posa, però, soldati ucraini feriti in guerra, l’Ukraine Solidarity Project ha protestato lunedì davanti al quartier generale di Unilever a Londra accusando la multinazionale anglo-olandese di essere “sponsor internazionale della guerra”.
⚡️Breaking: We installed a giant billboard outside @Unilever’s HQ in London to send their new CEO a message on his 1st day in office: Pull out of Russia. Paying taxes in Russia has consequences on people’s lives. Lives of people like these brave men injured defending Ukraine. pic.twitter.com/LTNQO7DxC7
— Ukraine Solidarity Project (@SolidarityUKR) July 3, 2023
I manifestanti dell’USP hanno chiesto al nuovo CEO Hein Schumacher, che il 1° luglio ha preso il posto di Alan Jope, di abbandonare la Russia, dove l’azienda opera attraverso Unilever Rus e ha 3mila dipendenti.
Lo scorso anno Unilever ha pagato 331 milioni di dollari in tasse in Russia e ora potrebbe essere soggetta a una nuova legge che imporrà l’arruolamento dei suoi dipendenti. Lunedì scorso è stata inserita nella lista di sponsor della guerra a fianco di altre aziende, tra cui P&G e Leroy Merlin, secondo quanto riporta il Guardian.
Al quotidiano la portavoce di USP ha dichiarato che “Unilever sta contribuendo con le tasse” al sostegno della guerra e di gruppo mercenari e che dopo 16 mesi di guerra non c’è più tempo per le scuse.
Unilever aveva dichiarato nel marzo 2022 di aver cessato importazioni ed esportazioni con la Russia e bloccato ogni investimento pubblicitario e oggi, con una dichiarazione ai media, sostiene di “comprendere” la richiesta di uscire definitivamente dal paese, ma che non è cosa facile e che se abbandonasse il suo business in Russia lo stato se ne approprierebbe.