La campagna con il rapper è realizzata in collaborazione con Oath e prevede un video online e un’operazione di brand integration nel prossimo singolo
Durex annuncia una collaborazione con Salmo, uno tra i più eclettici, credibili e potenti artisti della scena rap italiana.
Scopo del progetto è sensibilizzare i giovani sull’importanza del sesso sicuro grazie all’utilizzo del preservativo, che è il principale mezzo di prevenzione per le malattie sessualmente trasmissibili (MST). Da qui il messaggio “Diffondi l’amore sicuro #FacciamoloDurex”.
La collaborazione con Salmo mira a sottolineare il messaggio educational di Durex facendo leva sulla capacità naturale di un artista come Salmo di parlare ai giovani. La partnership prevede la realizzazione di un video branded content originale girato e interpretato da Salmo, insieme alla sua casa di produzione Lebonski Agency, Sony Music e Oath, e un’operazione di brand integration nel prossimo singolo.
La campagna, che parte oggi e continuerà nel corso della primavera, è il frutto di una collaborazione sinergica tra Durex, Oath e Sony Music, e prevede una strategia digital volta a raggiungere una target audience tra i 18 e i 44 anni, con uno specifico focus sui giovanissimi.
La distribuzione del contenuto branded content firmato da avverrà tramite una campagna di native advertising attraverso la piattaforma Gemini di Oath. Inoltre il progetto sarà sostenuto da una campagna su Vevo, su YouTube e su Facebook, per aumentare al massimo la reach sulle piattaforme più affini al target.
Il branbd ha inoltre stretto una partnership con Skuola.net.
Per tutto il mese di gennaio 30.000 degli oltre 5 milioni di studenti che hanno visitato il portale Skuola.net, hanno deciso di confidarsi con il confessionale virtuale messo a loro disposizione per indagare la loro conoscenza in fatto di sesso e abitudini con il proprio partner.
I dati emersi dalla ricerca sono allarmanti quindi Durex, per far chiarezza nei giovani studenti, si prodigherà con Skuola.net in maniera attiva per dare un contributo sostanziale al miglioramento della situazione.
Previste nei prossimi mesi una serie d’iniziative che porteranno questo messaggio in giro per l’Italia: si parte con un tour – tra febbraio e aprile – nei licei di tre grandi città: Roma, Milano, Napoli. L’obiettivo è quello di sperimentare, con un migliaio di studenti, un nuovo format di educazione all’affettività e alla sessualità. Abolita la tradizionale lezione frontale, si farà informazione divertendosi attraverso quiz e domande relative al sesso sicuro e alla prevenzione. E, visto che i canali prediletti da questo target sono sempre più le social community, gli studenti coinvolti nel tour diventeranno protagonisti anche di una serie di content video realizzati per indagare il loro approccio alla contraccezione ed eliminare la barriera d’imbarazzo.
Questi contenuti – che sono lo strumento per rispondere alle migliaia di domande che gli studenti hanno già posto nell’ambito della ricerca – accompagneranno il tour e saranno distribuiti sia sui social che sul portale Skuola.net, nello spazio video pomeridiano dedicato al break dallo studio.
Questi i numeri emersi dalla ricerca condotta da Skuola.net per Durex, effettuata su un campione di oltre 30mila ragazzi tra i 14 e i 25 anni. Numeri alla mano, la più grande indagine sull’argomento – rivolta alle nuove generazioni – mai svolta in Italia.
Il web è il miglior amico a cui confidare i dubbi legati al sesso: il 67% dei ragazzi infatti, quando vuole trovare una risposta ai propri interrogativi sull’argomento, ammette di cercare informazioni in rete.
Solo il 64% degli intervistati sa che dall’HIV non si guarisca mai in maniera definitiva; l’81% crede che non si possa rimanere incinta al primo rapporto sessuale; e il 52% non sa che è possibile anche 24 ore dopo il ciclo mestruale. Circa 1 su 4, inoltre, è convinto che il coito interrotto sia un metodo contraccettivo efficace per evitare gravidanze indesiderate (e il 14%, pur essendone consci, si assume lo stesso il rischio).
Una discreta quota di contrari al preservativo (27%) afferma di non usarlo perché diminuisce il piacere. E circa 1 su 10 di quelli che ci hanno provato almeno una volta sostiene che tirare fuori il preservativo nel ‘momento caldo’ genera imbarazzo o vergogna. Forse perché in molti (48%) non sanno che il preservativo sia l’unico dispositivo che protegge dall’HIV. E circa 1 su 4 non è a conoscenza che sia il metodo più efficace per non contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
Resiste la barriera all’acquisto: solo il 22% entra in farmacia per chiederli, il 38%, invece, li compra nei distributori automatici.