Ricordate gli Air Max Graffiti Stores, i negozi virtuali di Nike che si attivavano inquadrando con lo smartphone opere di street art? Ora hanno un seguito, sempre a cura di Akqa São Paulo, creato per offrire un accesso non convenzionale a una piattaforma di contenuti offerti da Nike.
Ispirandosi all’idea di ‘cloud storage’, i server dove effettivamente stanno i contenuti e che nulla hanno di poetico, l’agenzia ha immaginato che questi potessero essere attivati inquadrando le nuvole.
Basta andare sul sito nuvemairmax.com.br, inquadrare il cielo e sullo schermo appaiono nuvole con la forma delle sneaker Air Max 2090 e Air Max 90. Cliccando sulle immagini, si possono ascoltare musica e interviste a noti artisti brasiliani come Djonga e McSofia.
Come spiega a Muse by Clio Christiano Vellutini, associate creative director di Akqa, “Abbiamo usato l’AR per tradurre il concetto di ‘cloud storage’ in un’esperienza molto semplice e intuitiva. E’ a tutti gli effetti un contenitore veramente figo con file esclusivi all’interno, rivolti non solo agli appassionati di sneaker ma a un’audience più mainstream”. Rispetto a ‘Graffiti Stores’, che era basato su un insight molto locale, l’’Air Max Cloud’ si focalizza su uno globale, sia per il cloud che per la situazione di clausura che sta vivendo buona parte del mondo: un pezzetto di cielo tutti se lo possono permettere. “Entrambe le idee posizionano Nike in un luogo culturalmente rilevante, attraverso tecnologie relativamente semplici”.