Presente da 20 anni a Londra, Uniqlo ha inaugurato nella centralissima Regent Street il suo nuovo flagship store insieme con il brand ‘cugino’ Theory, il primo condiviso in Europa, all’interno del quale spicca il primo Repair Studio.
Il servizio che offre riparazioni, modifiche e personalizzazione degli abiti (a Milano, ad esempio, viene offerto solo l’orlo dei pantaloni) è attivo grazie alla partnership con la sartoria Studio Masachuka di East London. Qui le riparazioni sono realizzate con la tecnica di cucitura giapponese Sashiko, antica tradizione che invita le persone a riparare, abbellire e riciclare abiti per dare loro nuova vita e tenerli più a lungo.
Presso l’Uniqlo Repair Studio si potranno comprare anche gli accessori per fare da sé come le forbici Shozaburo, gli aghi Misuya Bari che arrivano direttamente da Kyoto e i fili Sachiko.
Altri highlight legati all’apertura del negozio sono una collaborazione con giovani artisti della Tate Collective, tre dei quali (Rosie Haynes, Flatboy e Yolande Mutale) hanno realizzato 12 opere digitali mostrate sulle scale del negozio, spazi che celebrano l’heritage della città riprendendo elementi architettonici art decò, e laddove c’era un barber shop negli anni ’20 ora è in mostra la collezione Masterpiece.
Lo spazio riservato a Theory è stato realizzato dallo studio di architettura Sybarite che ha scelto linee curve e materiali naturali come sughero e argilla.
C’è anche uno spazio per il progetto di upcycling con gli studenti della Central St Martins, i bidoni dove portare i vestiti usati che contribuiranno al progetto Re-Uniqlo di economia circolare o verranno donati ai rifugiati attraverso l’accordo con UNHCR, e collaborazioni con negozi locali come il fiorista JamJar Flowers e la torrefazione Perky Blenders.